Esplosioni ad Odessa dopo nave russa in fiamme. Kiev: allarme adozioni illegali
La guerra in Ucraina entra nel suo cinquantesimo giorno con una battaglia corpo a corpo per la città Mariupol e con la Russia che annuncia di aver preso il controllo del porto. Anche se la strenua difesa di Mariupol da parte delle forze ucraine sta costringendo i russi a mobilitare un numero “significativo” di soldati ed equipaggiamenti, sottraendo così forze all’esercito di Mosca per un’offensiva nel Donbass. L’analisi arriva dall’intelligence britannica, secondo cui le città di Kramatorsk e Kostiantynivka subiranno probabilmente attacchi russi “indiscriminati” e con un grado di violenza simile a quello registrato finora in altri centri urbani.
Secondo gli ucraini i loro missili avrebbero colpito la nave da guerra Moskva al largo di Odessa, mentre per i russi l’incrociatore è rimasto “seriamente danneggiato” da un incendio divampato a bordo. L’equipaggio di oltre 500 marinai è stato evacuato, stando a quanto riporta la Cnn. Per il sindaco di Odessa, c’è alta probabilità di attacchi missilistici nella città. E intorno alle 10 locali due esplosioni sono state udite non lontano dal porto ma secondo il comando meridionale, ma al momento non c’è pericolo per la popolazione civile.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram scrive intanto che se Svezia e Finlandia entreranno nella Nato non sarà più possibile parlare di uno status non nucleare del Baltico. “L’equilibrio deve essere ripristinato. Finora la Russia non ha adottato tali misure e non le avrebbe adottate ma se saremo costretti – ha sottolineato Medvedev – la lunghezza dei confini terrestri dell’alleanza con la Federazione Russa sarà più che raddoppiata”.
Aumentano le vittime tra i civili. Le autorità ucraine hanno recuperato i corpi di 765 civili, tra cui 30 bambini, nell’area di Kiev dall’inizio di aprile: lo ha detto il vice procuratore capo regionale, secondo quanto riporta il Guardian. “Questo è solo l’inizio. Abbiamo appena iniziato a lavorare nelle città più grandi e – aggiunge – diverse fosse comuni sono state scoperte da quando le autorità ucraine hanno ripreso il controllo di aree della regione di Kiev che erano state sotto l’occupazione russa”.
Cresce inoltre sempre di più il rischio che la criminalità organizzata possa insediarsi nelle sacche di caos create dalla guerra in Ucraina. Da mesi le autorità europee e internazionali puntano il faro sul dramma dei bambini scomparsi, che rischiano di finire nel circuito della tratta o delle adozioni illegali. L’ultima allerta è stata diffusa dal ministero degli Affari esteri ucraino, che afferma: “Esiste la minaccia che i cittadini russi adottino illegalmente orfani ucraini, senza seguire tutte le procedure stabilite dalla legge”.