Ethiopian Airlines ha bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max, cioè quelli dello stesso modello precipitato ieri 6 minuti dopo il decollo causando 157 morti. “Non si conoscono ancora le cause della sciagura – si legge in una nota – e la decisione è stata presa in via precauzionale. La compagnia – conclude il comunicato – diffonderà ulteriori informazioni non appena disponibili”.
La Corea del Sud ha intanto lanciato una indagine “precauzionale” sul Boeing 737 Max 8 dopo l’incidente che ha coinvolto lo stesso modello di Ethiopian Airlines. Un team di 4 tecnici ha visitato la Eastar Jet, compagnia locale low cost, avviando accertamenti sul pilota automatico e altri sistemi. Stando alle prime ricostruzioni il pilota aveva chiesto, ed ottenuto dai controllori di volo, di tornare a terra con un atterraggio di emergenza.
Nella lista passeggeri figura l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, tre componenti della ong bergamasca Africa Tremila: il presidente Carlo Spini, 75 anni, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia, sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani e il tesoriere della onlus Matteo Ravasio. Tra le vittime nel disastro aereo c’e’ anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’ associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane. Ci sono anche i nomi di Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti nella lista degli 8 italiani che erano a bordo del volo.
Quello di ieri è il secondo incidente per il Boeing 737 Max 8, a cinque mesi da quello della Lion Air verificatosi in Indonesia, in cui persero la vita 189 persone tra le quali anche l’ex ciclista italiano 26enne Andrea Manfredi. “Oggi è un giorno di dolore. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.