Evacuazione civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Due bombardamenti ucraini su siti russi
La guerra in Ucraina entra nel suo sessantacinquesimo giorno. Secondo il presidente ucraino Zelensky, i bombardamenti russi su Kiev durante la visita di ieri del segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, avevano lo scopo di umiliare l’Onu. “Quel che è accaduto la dice lunga sul vero atteggiamento della Russia nei confronti delle Istituzioni internazionali “, ha detto Zelensky. E intanto secondo Guterres, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non è riuscito a prevenire e a porre fine alla guerra in Ucraina. “L’invasione russa è una “violazione” territoriale e della Carta delle Nazioni Unite”, ha ribadito.
Kiev sta preparando per oggi un’operazione per evacuare i civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo scrive Reuters sul proprio sito, citando l’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Per oggi è in programma un’operazione per far uscire i civili dalla fabbrica”, afferma l’ufficio presidenziale, senza fornire ulteriori dettagli. Intanto Dmitry Rodionov, direttore del Centro di ricerche geopolitiche dell’Istituto dello Sviluppo innovativo di Mosca, ha detto che se l’Ucraina non sarà denazificata e demilitarizzata fino in fondo, l’operazione militare speciale verrà ricordata come un fallimento. “Non si tratta più d’impedire all’Ucraina di entrare nella Nato, ma – sottolinea – di creare una nuova nazione che ci protegga dalle manovre occidentali”.
La Russia intanto denuncia un bombardamento contro un checkpoint in una località del distretto di Rylsky, nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina. “Non ci sono vittime né danni”, ha fatto sapere via Telegram il governatore della regione aggiungendo – stando a quanto riporta l’agenza Tass – che le forze russe hanno risposto al fuoco. Poi in mattinata un altro posto di frontiera russo è stato colpito da un bombardamento ucraino nella regione russa di Bryansk. Secondo la Tass è stato preso di mira l’ufficio del servizio d’intelligence russo presso il posto di frontiera.
L’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri Josep Borrell, definisce la città di Mariupol “la Aleppo europea”. “La città è stata rasa al suolo, con migliaia di civili uccisi. Faremo di tutto per porre fine a questa guerra il più presto possibile. E a tal fine continueremo ad aiutare l’Ucraina. Questa guerra – sottolinea Borrell – sta trasformando la geopolitica globale”.
Dopo il Senato, anche la Camera statunitense approva la misura che consentirà a Joe Biden di fornire più velocemente armi all’Ucraina. L’autorizzazione è stata sancita con 417 voti a favore e 10 contrari. Ora manca solo la firma del presidente americano. Il provvedimento invoca una legge del 1941, risalente dunque alla Seconda Guerra Mondiale, che permise agli Stati Uniti di armare l’esercito britannico contro Hitler.