Follia a Praga: studente spara e uccide alcuni compagni. Prima aveva assassinato il padre
Tragedia a Praga dove quattordici persone sono morte e oltre 20 sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta nella sede dell’Università in piazza Jana Palacha, nella città vecchia. Ad aprire il fuoco con un fucile è stato il 24enne ceco David Kozak, che poi è stato ucciso dalla polizia. L’intera piazza e l’area circostante sono state chiuse e l’edificio evacuato. Prima di compiere la strage a Praga il killer ha ammazzato suo padre, il cui corpo è stato trovato poche ore prima della sparatoria.
“Il mio nome è David. Voglio sparare a una scuola e magari uccidermi”. E’ il testo del messaggio Telegram che, secondo i media, il killer avrebbe diffuso prima di aprire il fuoco all’università di Praga. Ora la polizia sta verificando l’autenticità del post. Nel post il killer afferma che la sparatoria è stata ispirata da due specifici episodi in Russia. Una è stata la sparatoria in una scuola a Kazan, in Tatarstan, nel maggio 2021. L’attacco ha ucciso nove persone, tra cui sette studenti, e ha ferito più di 20 persone. L’omicida cita poi un’altra strage ad inizio dicembre, quando Alina Afanaskina, una 14enne, in una palestra di Bryansk, nella Russia occidentale, ha sparato ad un compagno di classe, ferito altre cinque persone e poi si è sparata.
Gli spari sono stati esplosi all’interno della Facoltà di Lettere dell’Università Carolina di Praga, la stessa frequentata dall’attentatore. Quest’ultimo, originario di un villaggio a 21 chilometri da Praga, era stato avvistato sul tetto dell’ateneo con un fucile a canna lunga. Al personale e agli studenti era stato ordinato di chiudersi negli uffici e nelle aule, di barricarsi utilizzando mobili e oggetti e di spegnere le luci. Alcuni studenti si sono rifugiati sotto il cornicione del palazzo.
Secondo la ricostruzione il killer era salito al quarto piano dell’edificio e poi sul tetto. Gli agenti hanno rilevato inoltre la presenza di ordigni esplosivi nell’edificio dell’Università.
Il corpo dell’uomo è stato poi ritrovato senza vita. Gli studenti della facoltà di Filosofia hanno riconosciuto Kozak come un loro compagno di studi. Secondo loro, alla fine si sarebbe sparato alla gola. L’uomo, in ogni caso, si è suicidato, dopo che contro di lui la polizia ha usato anche una pistola, neutralizzandolo.