Giappone, allerta per un mega-terremoto. Kishida rinvia il suo viaggio in Asia Centrale

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Allerta massima in Giappone dopo l’annuncio degli esperti nipponici di un possibile mega-terremoto, dopo il sisma di magnitudo 7.1 che ha colpito il sud-ovest del Paese alle 16:42 locali (le 9:42 in Italia). Secondo il quartier generale per la gestione dei disastri del Ministero degli Interni e delle Comunicazioni almeno 13 persone sono rimaste ferite nelle prefetture di Miyazaki, Kagoshima e Kumamoto a causa di cadute o colpiti da oggetti a causa della forte scossa.

L’allarme ha fatto desistere perfino il primo ministro Fumio Kishida dal suo viaggio in Asia Centrale. Kishida avrebbe dovuto recarsi in Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia e aveva pianificato di partecipare a un vertice regionale. “Come primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che devo rimanere in Giappone per almeno una settimana”, ha detto ai giornalisti.

Si tratta di un annuncio che desta non poca preoccupazione, visto che è la prima volta che viene lanciato un simile allarme da quando è stato introdotto un nuovo sistema di allerta dopo il devastante terremoto del 2011, che ha provocato uno tsunami mortale e un disastro nucleare. L’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) afferma che il rischio di un terremoto di proporzioni devastanti intorno alla Fossa di Nankai, lungo la costa del Pacifico, si è improvvisamente innalzato e questo ha spinto gli esperti, ad emettere il primo allarme di questo tipo. L’avviso segue il terremoto  nella regione del Kyushu. Per questo motivo la commissione formata da esperti ha invitato la popolazione a prepararsi per ogni evenienza.

Le percentuali che il maxi-terremoto si verifichi sono alte: tra il 70-80%, con una magnitudo tra 8 e 9 entro i prossimi 30 anni. Le stime prevedono in questo drammatico caso, un numero di vittime che potrebbe superare quota 320.000. La fossa del Nankai è una depressione lineare del fondo oceanico situata nel Nankaido, la regione geografica marina posta a sud dell’Honshu, l’isola più grande del Giappone. L’area – che si estende a circa 900 km al largo della costa – e che corre pressoché parallela alla linea tettonica mediana giapponese, copre una faglia che è all’origine dei più devastanti terremoti degli ultimi secoli.

Cosa potrebbe succedere. Nel caso in cui si verifichi un terremoto di massima magnitudo nella Fossa di Nankai (una depressione lineare del fondo oceanico situata nel Nankaido), si prevede che ampie aree, dal Kanto al Kyushu, saranno interessate da forti scosse, con alte probabilità di tsunami sulla costa del Pacifico, fino a Okinawa. Nell’arcipelago giapponese, che ospita circa 125 milioni di persone, si verificano ogni anno circa 1.500 scosse, la maggior parte delle quali di bassa entità. Tuttavia anche i terremoti più forti provocano generalmente pochi danni, grazie soprattutto all’applicazione di norme edilizie antisismiche e alla consapevolezza delle misure di emergenza da parte della popolazione. Ma un mega-sisma potrebbe essere comunque devastante.