Giustiziato con l’azoto liquido Kenneth Smith in Alabama
E’ stato giustiziato con l’azoto puro Kenneth Smith. E’ accaduto nel penitenziario di Holman ad Atmore, in Alabama. È la prima volta nella storia che una condanna a morte viene eseguita con questo metodo, mai testato prima sugli umani e molto controverso. Il via libera alla procedura, slittata di oltre un’ora, è arrivato solo dopo il pronunciamento della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha respinto anche l’ultima petizione presentata dai legali dell’uomo per fermare l’esecuzione tramite azoto. La decisione è stata presa con i giudici liberal contrari.
Erano cinque i testimoni presenti nella stanza accanto a quella dove è stata eseguita la sentenza, membri della famiglia e amici di Smith. Al condannato è stata fatta indossare una maschera attraverso la quale è stato somministrato il gas: una procedura che porta al decesso per soffocamento. L’uomo è stato dichiarato morto alle 20:25 ora locale. Si tratta del primo caso al mondo: pur essendo stata utilizzata in passato per sopprimere animali domestici, questa procedura non era mai stata eseguita sugli esseri umani.
All’esecuzione hanno assistito anche alcuni rappresentanti dei media. Secondo quanto riporta la Cnn, Smith è apparso cosciente per “diversi minuti dall’inizio dell’esecuzione”. Nei 2 minuti successivi all’inalazione dell’azoto “tremava e si contorceva su una barella”. Quindi, ha respirato profondamente per alcuni minuti prima che il movimento iniziasse a rallentare “fino a quando il respiro è diventato non più percepibile”.
John Hamm, responsabile del Dipartimento carcerario dell’Alabama, riferisce che il detenuto ha eseguito “alcuni movimenti involontari” e il suo respiro è diventato “affannoso”: “Era tutto previsto secondo gli effetti collaterali che abbiamo visto e studiato sull’ipossia da azoto. Quindi nulla fuori dall’ordinario rispetto a ciò che ci aspettavamo”.
Il 59enne Kenneth Smith si trovava nel braccio della morte nella prigione di Holman da 34 anni, per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito che poi si è suicidato. Al processo con 11 voti a favore e un solo contrario, la giuria decise per l’ergastolo, ma il giudice annullò la decisione e inflisse la pena capitale. Era sopravvissuto già a un’iniezione letale, fallita nel 2022.
Il primo tentativo con un’iniezione letale avvenuto un anno fa andò male, trasformandosi in una vera tortura: gli operatori gli trafissero mani e braccia per più di un’ora con la siringa ma non riuscirono a trovare la vena, sospendendo l’esecuzione per il rischio di non riuscire a rispettare i tempi previsti. A mezzanotte di quel giorno, infatti, era scaduta l’applicabilità della condanna a morte. Poi l’Alabama ha deciso di riprovarci con un metodo alternativo mai sperimentato prima: l’ipossia da azoto.