Guerra in Ucraina, Kuleba chiede nuove armi. Biden avverte Putin: “No all’uso di armi chimiche o nucleari”
Giorno nunero 206 per il conflitto in Ucraina. Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, in un tweet chiede nuove armi per aiutare le persone nei territori occupati dai russi, anche a fronte delle scoperte delle atrocità commesse dalle truppe di Mosca: “le fosse comuni a Izyum dimostrano che ogni volta che liberiamo dei territori, ci sono prove di orrendi crimini. Si può solo immaginare l’inferno che vivono le persone in altri territori occupati dalla Russia. Abbiamo urgentemente bisogno di più armi per liberarli e salvare le loro vite!”.
Nel frattempo Mosca prova a rimpinguare le forze sul campo. Mentre la Nato plaude al contrattacco di Kiev nelle aree meridionali del Paese, due battaglioni ceceni, il Zapad-Akhmat e il Vostok-Akhmat, insieme ai loro comandanti, si sono uniti alle forze alleate nel Donbass. Lo ha annunciato su Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov, secondo quanto riporta la Tass.
Biden avverte Putin: “no all’uso di armi chimiche o nucleari”. Joe Biden mette in guardia il presidente russo sull’uso di armi nucleari o chimiche nel conflitto contro l’Ucraina. “Se lo facesse il volto della guerra cambierebbe”, ha detto il presidente Usa che, non entra nei dettagli di quale potrebbe essere la risposta americana, limitandosi a dire che: “sarebbe consequenziale”.
Dal vertice di Samarcanda nessun ripensamento di Putin sulla guerra. Mosca, ha detto, “non ha fretta” di raggiungere i suoi obiettivi, che rimangono inalterati. E “nessuna correzione” verrà portata al piano generale. Putin conferma dunqua la sua volontà di portare avanti il conflitto, nonostante gli incontri al vertice, avessero lasciato emergere i malumori di altri Paesi, in primis la Cina, che nella crisi vede un pericolo di destabilizzazione per la regione e un possibile rallentamento all’espansione della sua influenza economica.