Guerra Israele-Hamas. Israele: “Nessuna tregua durante i negoziati sugli ostaggi”
Sono oltre 320 gli obiettivi colpiti dall’esercito israeliano la notte scorsa nella Striscia e i raid israeliani contro i palestinesi continuano anche questa mattina con decine di persone arrestate nella Cisgiordania occupata. Lo riferiscono i media palestinesi, secondo cui gli ultimi arresti sono avvenuti nella città di Hebron. Il raid israeliano più violento, fa sapere il ministero della Sanità palestinese, ha avuto luogo nel campo profughi di Jalazone vicino a Ramallah, dove due persone sono state uccise e altre 20 sono state arrestate dopo gli scontri. Hamas afferma che nella notte gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza hanno ucciso almeno 60 palestinesi, mentre funzionari palestinesi affermano che più di 400 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore.
Non ci sarà “nessun cessate il fuoco” a Gaza mentre Usa e Qatar lavorano per liberare gli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas nell’enclave assediata: lo ha detto alla Cnn un portavoce dell’esercito israeliano, Jonathan Conricus. Il funzionario ha affermato che “non erano a conoscenza” delle richieste degli Stati Uniti per un rinvio della prevista operazione di terra di Israele a Gaza, aggiungendo che sia Israele sia gli Stati Uniti vogliono che tutti gli ostaggi vengano rilasciati “il più rapidamente possibile”.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito che la campagna militare a Gaza “potrebbe richiedere un mese, due o tre. Ma alla fine -ha assicurato- non ci sarà più Hamas”. Intanto quattordici camion con aiuti umanitari sono entrati nella notte nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Lo ha affermato Juliette Touma, direttrice delle comunicazioni dell’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando in Lussemburgo per il Consiglio Esteri ha dichiarato che i rischi di un allargamento del conflitto in Medio Oriente “ci sono” e che si sta lavorando perché “ciò non si trasformi in realtà”. Lo stesso ha aggiunto: “Tutti noi, Usa e Ue, ci stiamo impegnando sulla via diplomatica e l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano: l’obiettivo è evitare l’incendio del Medio Oriente. La via diplomatica è quella che premia sempre”, ha precisato Tajani.
“Dobbiamo avere la forza di promuovere una conferenza internazionale di pace che porti alla creazione di uni stato palestinese”. Così il ministro degli Affari esteri spagnolo, José Manuel Albares, arrivando in Lussemburgo. “L’Ue deve parlare con una sola voce e dobbiamo condannare sia la violenza di Hamas che gli attacchi alla popolazione civile di Gaza”, ha aggiunto. “Questo è il momento di una tregua: che si fermi la violenza e si guardi avanti”.