Guerra Russia-Ucraina: è scontro Medvedev-Crosetto sui tank
Si alza il tono dello scontro nella guerra tra Russia e Ucraina. Kiev ha fatto sapere che i negoziati per l’invio di caccia e missili dagli alleati accelerano. Intanto, si ha notizia di un accordo Roma-Parigi su 700 missili Aster-30 per un valore di due miliardi di euro. Missili che rafforzeranno il sistema di difesa dell’Ucraina. Secondo l’ambasciatore ucraino in Francia, dall’Occidente arriveranno a Kiev 321 carri armati.
L’annuncio. “I negoziati per l’invio all’Ucraina di caccia e missili a lungo raggio dai Paesi alleati stanno accelerando”. E’ quanto ha detto al canale tv Freedom Mykhailo Podolyak, consigliere di Volodymyr Zelensky: “I nostri partner capiscono come si sta sviluppando la guerra. Capiscono che gli aerei d’attacco sono assolutamente necessari per coprire le truppe e i veicoli blindati che ci forniscono. Allo stesso modo, per ridurre drasticamente lo strumento chiave dell’esercito russo, l’artiglieria, abbiamo bisogno di missili”.
La denuncia del Cremlino. In tutto questo Mosca denuncia un attacco ucraino contro un ospedale nel Donbass che avrebbe provocato numerose vittime. Il ministero della Difesa russo dichiara: “Missili lanciati dagli ucraini hanno colpito un ospedale a Novoaidar”, nel Lugansk, provocando “14 morti e 24 feriti”.
Botta e risposta tra Mosca e Roma. Dmitri Medvedev attacca il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto definendolo “uno sciocco raro”. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo scrive infatti su Telegram: “Non ci sono molti sciocchi nelle strutture di potere europee, ma il ministro della Difesa italiano ha definito la fornitura di veicoli blindati e di altre armi all’Ucraina un modo per evitare la Terza guerra mondiale. Un raro eccentrico”. L’ex premier russo poi precisa: “Se dovesse scoppiare una Terza guerra mondiale, non ci salveranno i carri armati e nemmeno i jet da combattimento. Sicuramente sarà tutto in macerie”.
La replica di Crosetto. Su Twitter il nostro ministro della Difesa risponde scrivendo: “Se è sciocco aiutare una nazione aggredita a difendere la sua esistenza, lo sono. Lo avrei fatto anche a parti invertite. Medvedev pensi a metter fine alla guerra”. E dal Brasile il presidente Lula fa sapere che non fornirà più armi all’Ucraina.