Hong Kong, caos e arresti: irruzione della polizia nel Politecnico
Alba di scontri a Hong Kong dove la polizia ha fatto uso di lacrimogeni per impedire ai manifestanti pro democrazia asserragliati da giorni all’interno del Politecnico di uscire dall’edificio. Ore di caos, con decine di arresti al termine di una notte di schermaglie: i dissidenti hanno difeso le loro posizioni appiccando il fuoco sulle barricate e tirando frecce. La polizia ha minacciato il ricorso alle armi. Molti manifestanti si sono diretti in centro, dove si è aperto un altro fronte di protesta.
Diverse decine di manifestanti vestiti di nero e con mascherina sono tornati a bloccare Nathan Road all’altezza del Mira Mall. I negozi sulla Park Lane e le aree limitrofe, secondo i media locali, restano chiusi. Il blitz su Nathan Road è scattato malgrado l’invito ad allontanarsi da parte della polizia locale. Il bilancio provvisorio, al momento, è di 38 feriti, di cui cinque in condizioni critiche. Lo riferisce la Hospital Authority. Di questi, diciotto persone sono in condizioni stabili, mentre sei sono state dimesse. Ventiquattro di loro sono state ricoverate tra la mezzanotte e le 7.30 del mattino, e tra questi c’è anche un uomo di 84 anni.
La polizia di Hong Kong ha confermato che nella notte intorno alle 3, un agente ha sparato tre colpi d’arma da fuoco durante l’assalto di un gruppo di dimostranti mascherati, intenzionati a far scappare una manifestante 20enne ferita alla testa e arrestata. Gli agenti stavano trasferendo la giovane in ospedale quando sono stati attaccati da uomini mascherati che hanno lanciato contro di loro mattoni e un liquido. Un poliziotto, di fronte al “grave pericolo e minaccia per la sua vita”, ha esploso tre colpi di pistola.