Il Papa: “Misericordia e pietà per il popolo ucraino”
La guerra in Ucraina non si ferma nemmeno a Ferragosto quando comincerà il 173esimo giorno del conflitto scatenato dalla Russia. Domenica al termine dell’Angelus, nuovo grido di dolore di Papa Francesco che ha detto: “Chiediamo misericordia e pietà per il popolo ucraino. La misericordia è la via della salvezza per noi e per il mondo intero. E chiediamo al Signore misericordia speciale, misericordia e pietà per il martoriato popolo ucraino”.
Scenari di guerra. Dopo lo scambio di accuse dei giorni scorsi tra forze russe ed ucraine, la città di Zaporzhzhia è di nuovo nel mirino. Secondo il sindaco, cinque missili sono piovuti sulla periferia. Mentre Mosca annuncia: “L’Aiea. l’Agenzia atomica, dovrebbe visitare la centrale nucleare a fine agosto”. E continuano intensi i combattimenti nell’est dell’Ucraina tra le forze di Kiev e quelle russe, ma non si registrano sostanziali modifiche alla linea del fronte.
Gli scontri, accompagnati da bombardamenti di artiglieria e razzi, investono in particolare il territorio del Donbass. Nella regione di Kramatorsk i russi hanno anche effettuato attacchi aerei. In tutto questo a Ravenna è arrivata la prima nave carica del mais ucraino e il presidente Zelensky sottolinea: “Dall’inizio dell’attuazione dell’accordo di Istanbul, sono già partite 16 imbarcazioni con 500mila tonnellate di prodotti agricoli”.
Allarme a Kherson. La vice premier di Kiev, Iryna Vereshchuk, ha sollecitato l’evacuazione dei connazionali rimasti nei territori della regione di Kherson occupati dalle forze russe. Secondo l’amministrazione regionale dal 24 febbraio scorso, giorno dell’invasione russa, circa il 50% dei residenti nella regione è fuggito ed è prevista l’evacuazione di altre 20mila persone. Ad agosto nella regione di Donetsk l’evacuazione è stata resa obbligatoria.