Indonesia, sisma e tsunami. Ong: “trovati oltre 1200 corpi”
Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del terremoto e conseguente tsunami che ha colpito la provincia indonesiana centrale del Sulawesi venerdì. Sono oltre 1.200, secondo quanto riferito dalle autorità locali, i cadaveri ritrovati dopo la doppia catastrofe. Aksi Cepat, una delle principali ong indonesiane, rende noto che “in totale sono stati trovati 1.203 copri, ma alcuni non sono ancora stati identificati o recuperati”. L’ultimo bilancio ufficiale della protezione civile diffuso nella giornata di domenica parla di almeno 832, un numero destinato ad aumentare man mano che i soccorritori si avventurano tra le macerie della città di Palu. Preoccupa anche la situazione a Donggala, più al nord. I soccorritori continuano intanto le ricerche di possibili superstiti. In particolare si sentirebbero richieste d’aiuto provenire da un hotel di otto piani crollato a Palu: sarebbero circa 50 le persone intrappolate.
Il presidente indonesiano Joko Jokowi Widodo ha autorizzato il Paese ad accettare l’aiuto internazionale. Giunto a Palu, il capo dello stato ha visitato alcuni dei rifugi dove vengono ospitati circa 17 mila evacuati. Il ministro delle finanze Sri Mulyani Indrawati ha invece affermato che il governo ha stanziato 560 miliardi di rupie (37,58 milioni di dollari) per i primi interventi.
La Protezione civile indonesiana effettuerà nella città di Palu una sepoltura di massa delle vittime, anche per evitare epidemie. Lo ha annunciato il portavoce Sutopo Purwo Nugroho, citando ragioni sanitarie.
Arriva anche il cordoglio di Papa Francesco. “Prego per i defunti, per i feriti e per quanti hanno perso la casa – ha detto Bergoglio durante l’Angelus – Il signore li consoli, sostenga quanti si stanno impegnando a portare soccorso”. Poi ha invitato la piazza a pregare “per i nostri fratelli dell’isola di Sulawesi” e ha recitato un’Ave Maria.