Iran: rivolta, spari e fiamme nel carcere dove è detenuta Alessia Piperno
Un vasto incendio è divampato nel carcere Evin a Teheran, in Iran, dopo una rivolta di detenuti che ha interessato la sezione 7 della struttura. Testimoni hanno detto che si sono uditi spari e gruppi di persone si sono radunate nei pressi della prigione urlando slogan. Alcuni video pubblicati su Twitter mostrano il fumo alzarsi dal penitenziario dove sono rinchiusi quanti vengono considerati prigionieri politici, tra cui la 30enne italiana Alessia Piperno, travel blogger romana arrestata il 28 settembre scorso. Le autorità hanno detto che “la situazione è completamente sotto controllo”; anche le fiamme sono state riportate sotto controllo, ma la rivolta ha provocato almeno 8 feriti, secondo i vigili del fuoco.
Secondo quanto si apprende, la parte interessata dall’incendio è quella dove i detenuti sono rinchiusi in modo provvisorio in attesa di processo. La maggior parte sono persone arrestate durante le recenti manifestazioni. I rivoltosi avrebbero dato fuoco a un deposito di vestiti. I detenuti ammutinati sarebbero stati separati dagli altri, che sono rientrati nelle loro celle. Stando ai testimoni, nel carcere sono state udite esplosioni e anche colpi d’arma da fuoco. La polizia ha sparato gas lacrimogeni anche contro le famiglie degli attivisti e degli studenti che sono stati arrestati durante le proteste dopo la morte della giovane Mahsa Amini.
Chi è Alessia Piperno. Travel blogger da sei anni, Alessia Piperno era arrivata in Iran due mesi e mezzo fa, insieme con un gruppo di turisti, tra cui un polacco, un francese e un altro italiano. Nei giorni precedenti l’arresto, avvenuto il 28 settembre, la giovane aveva condiviso post sui social che non erano passati inosservati a chi monitora le proteste scaturite dall’uccisione di Mahsa Amini. La giovane sarebbe accusata di aver preso parte alle proteste antigovernative. Il papà della ragazza romana, Alberto Piperno, aveva però negato che sua figlia sia scesa in strada per partecipare alle proteste. La Farnesina è al lavoro dal giorno dell’arresto, ma la notizia della rivolta e dell’incendio nel carcere, non fa che aumentare l’ansia per la sorte di Alessia.