Israele, Netanyahu a Biden: in Iran non colpiremo siti nucleari e petroliferi

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Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu ha assicurato a Joe Biden che Israele non attaccherà i siti nucleari o petroliferi in Iran nella risposta che darà all’attacco missilistico di Teheran del primo ottobre scorso. Lo rivela il Washington Post, che cita fonti dell’amministrazione americana. Il quotidiano aggiunge che l’attacco di Tel Aviv a Teheran avverrà prima delle elezioni americane del 5 novembre.

In risposta alle indiscrezioni del Washington Post, l’ufficio di Netanyahu ha affermato che la decisione sui piani di ritorsione contro l’Iran per l’attacco missilistico del primo ottobre sarà presa in base alle esigenze di Israele. “Ascoltiamo i pensieri del governo americano, ma prenderemo le nostre decisioni finali in base alle esigenze di sicurezza nazionale di Israele”, si legge nella dichiarazione.
La reazione israeliana sarà calibrata per evitare la percezione di “un’interferenza politica nelle elezioni americane”, afferma la fonte, sottolineando che il premier israeliano comprende che la portata dell’attacco potrebbe ridisegnare la corsa per la Casa Bianca.
Secondo il Wall Street Journal, la promessa sarebbe arrivata nella telefonata di mercoledì scorso tra Biden e Netanyahu e nei contatti di questi giorni tra il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.

Intanto ricompare Esmail Qaani. La tv di Stato iraniana ha mostrato le immagini del capo della Forza Quds dei Pasdaran, disperso dai primi di ottobre.
Qaani sta partecipando a Teheran ai funerali del generale Abbas Nilforoushan, ucciso il 27 settembre scorso in un raid israeliano a Beirut nel quale è morto anche il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, riferiscono i media di stato iraniani, che mostrano le immagini di Qaani – dato per morto nei giorni scorsi in un altro raid israeliano o colpito da infarto in un interrogatorio dei Pasdaran alla ricerca delle talpe del Mossad – al corteo funebre partito alle 8.30 ora locale in piazza Imam Hossein.
Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso “forti preoccupazioni” dopo gli incidenti in cui i peacekeepers delle Nazioni Unite in Libano sono rimasti feriti.