Israele, razzo da Gaza a Tel Aviv. Netanyahu rientra d’urgenza dagli Usa
Sette persone sono rimaste ferite in Israele nell’esplosione di un razzo sparato questa mattina dalla Striscia di Gaza che ha centrato un’abitazione a nord di Tel Aviv. Un’offensiva che potrebbe innescare una nuova crisi molto pericolosa e che ha costretto il premier israeliano Benjamin Netanyahu a rientrare prima dal suo viaggio negli Usa.
Alle 5 un ordigno partito dalla Striscia controllata da Hamas è riuscito ad arrivare ben oltre la capitale Tel Aviv, nell’area di Mishmeret, una zona che di solito non viene mai colpita dai missili lanciati da Gaza. Il razzo, riportano i quotidiani israeliani, ha colpito la casa a Moshav Herut, nella località di Kfar Saba. Dopo l’impatto l’edificio è crollato. Tutti i membri della famiglia che abitava nella casa distrutta sono stati colpiti: non ci sono feriti gravi, ma fra i 7 ci sono 3 bambini di sei mesi, tre e dodici anni.
Hamas, il movimento di resistenza islamica che controlla la Striscia, ha immediatamente dichiarato di non essere responsabile del lancio del missile; i suoi capi hanno deciso però di mettere in atto i piani di emergenza per sfuggire alla possibile ritorsione di Israele e si sono sparpagliati sul territorio della Striscia, nascondendosi in rifugi sicuri. Un portavoce dell’esercito israeliano, il tenente colonnello Avichai Adraee, ha accusato apertamente Hamas, mentre due diversi emittenti hanno riferito che l’esercito sta inviando due brigate di fanteria al confine della Striscia e richiamando un certo numero di riservisti.
Dopo le prime dichiarazioni dagli Stati Uniti che preannunciano una “risposta con forza”, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di interrompere il suo viaggio americano e rientrare in Israele. L’incontro con il presidente americano Donald Trump è confermato: il tycoon ha promesso di firmare un ordine esecutivo in cui gli Usa riconoscono a Israele sovranità sul Golan. Immediatamente dopo Netanyahu ripartirà, anche per seguire la fase inevitabile di attacchi militari che l’esercito israeliano lancerà su Gaza.