Italiani attaccati da uno squalo a Marsa Alam in Egitto: un morto ed un ferito

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Foto di Roman Odintsov da pexels.com

Sono italiani i due turisti attaccati da uno squalo in un resort a Marsa Alam, in Egitto. Uno è stato ucciso e l’altro è rimasto ferito, come riferisce una dichiarazione odierna del ministro dell’Ambiente egiziano.

Le autorità egiziane, che inizialmente non avevano comunicato la cittadinanza delle vittime, hanno specificato che l’aggressione è avvenuta in acque profonde e al di fuori dell’area balneabile e hanno ordinato la formazione di un comitato urgente in coordinamento con il Governatorato del Mar Rosso per determinare le cause dell’accaduto. Il ferito è stato ricoverato nell’ospedale di Port Ghalib, dove è stata portata anche la vittima dell’attacco.

Il ministero dell’Ambiente ha deciso la chiusura dell’area e ha vietato la balneazione nella zona dei pontili. Secondo quanto si è appreso, l’uomo ucciso è un romano di 48 anni. L’altro italiano rimasto ferito nell’attacco sarebbe invece un 69enne originario di Genivolta (Cremona). A dare la notizia – poi confermata dalla Farnesina – che si trattava di italiani, è stato il console di Mosca a Hurghada, per rassicurare che le vittime non sono russe. Le famiglie, da quanto si apprende, sono state informate.

Come ricorda l’emittente Al Jazeera, non è infrequente che gli squali attacchino turisti nel Mar Rosso. Alcune spiagge dell’area furono chiuse nel luglio del 2022, proprio a seguito dell’aggressione di uno squalo che uccise una turista austriaca di 68 anni. Nel giugno del 2023, un turista russo fu divorato da un pescecane che fu poi catturato in un’area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada. Nel settembre dello stesso anno uno squalo strappò un braccio a una donna egiziana nelle acque davanti alla spiaggia di Dahab, nel sud del Sinai. Per prevenire tali incidenti, le autorità egiziane avevano annunciato l’installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali, proprio con l’obiettivo di proteggere sub e bagnanti dagli attacchi.

Il Governatorato del Mar Rosso ha inoltre obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare e immergersi e per impedire ai predatori di avvicinarsi ai turisti.