Kiev chiede all’Occidente nuove armi. Mosca intima resa nell’impianto chimico Azot
Il conflitto in Ucraina entra nel suo 112° giorno: il presidente ucraino Zelensky afferma che la difesa del Donbass è vitale per il Paese perché il suo esito darà un’indicazione della continuazione della guerra con la Russia. “La guerra in Ucraina è giunta a un momento cruciale che potrebbe determinare il risultato di lungo termine” affermano intanto alcuni funzionari dell’intelligence americana, secondo quanto riporta Cnn.
Tramite il presidente della Commissione per l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea Ivanna Klympush l’Ucraina ha lanciato un nuovo appello all’Italia e ai suoi partner e alleati occidentali per la fornitura di armi adatte a respingere l’aggressione russa. “Pensiamo che tutti gli stati devono aiutarci a resistere in questa lotta non alla pari, per questo chiediamo aiuti umanitari e la fornitura di armi pesanti. Per noi – ha sottolineato Klympush – la quantità, il tipo e l’urgenza della fornitura di armi è importantissima per poter mantenere i territori e difendere la nostra popolazione. Più armi avremo e più vite salveremo”.
La Russia ha intanto intimato di arrendersi alle forze ucraine asserragliate nell’impianto chimico Azot della città orientale di Severodonetsk entro le prime ore di oggi. Il generale Mikhail Mizintsev, l’ufficiale che era a capo dell’assedio di Mariupol, ha detto che i combattenti dovrebbero fermare la loro insensata resistenza e deporre le armi. Mosca ha annunciato l’apertura di un corridoio umanitario dall’impianto di Azot per evacuare i civili nella zona di Severodonetsk. Ieri il sindaco aveva reso noto che dentro la fabbrica ci sono anche 560 civili.
In mattinata arriva una netta provocazione del vicepresidente del Consiglio di sicurezza Medvedev che su Telegram ha scritto: “Ucraina? Chi ha detto che tra due anni esisterà ancora?”. Medvedev, che la scorsa settimana aveva pronunciato parole di odio contro gli occidentali, oggi ha commentato con questa frase la notizia che Kiev sta cercando di assicurarsi forniture di Gas naturale liquefatto per il prossimo inverno con un possibile accordo sul modello ‘Lend-Lease’ con gli Usa, a cui Kiev pagherebbe le consegne in due anni, una volta che la produzione interna di gas verrà aumentata. “Questo – conclude Medvedev – nonostante gli americani abbiano investito così tanto nel loro progetto anti-Russia”.
Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che costruiranno silos al confine con l’Ucraina per facilitare l’export del grano. Secondo i media tedeschi, Scholz, Draghi e Macron avrebbero in programma un viaggio in Ucraina domani ma Kiev non conferma.