La Nato non sarà coinvolta in Ucraina. Così il segretario Jens Stoltenberg
Il conflitto in Ucraina sta vivendo ore calde. Da una parte la controffensiva dell’esercito Kiev, che avrebbe liberato otto villaggi in due settimane, dall’altra le dichiarazioni degli alleati.
In primis quella del segretario della Nato Jens Stoltenberg che ha dichiarato: “La Nato non diventerà parte del conflitto”. Stoltenberg lo ha detto a Berlino, insieme al cancelliere tedesco Scholz che, rispondendo ad una domanda sull’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica ha risposto: “A Vilnius non abbiamo discusso di un invito formale all’Ucraina. E su questo ci sono consultazioni continue e non voglio anticiparle. I membri dell’Alleanza sono già molto concordi sul fatto che le porte della Nato sono aperte”. Stoltenberg ha poi precisato che “il 2% destinato alla difesa non è la soglia limite, è il minimo” ed ha fatto eco Scholz, dicendo che il 2% per la Germania verrà raggiunto nel 2024.
Altro passaggio importante quello del segretario di Stato americano Antony Blinken che, dopo gli incontri a Pechino con il presidente cinese Xi Jinping ed il ministro degli esteri Wang Yi, ha detto che “la Cina ha promesso che non fornirà armi alla Russia”.
Dal fronte, invece, arrivano i numeri conseguenza del crollo della diga di Kakhovka. Secondo Kiev sono 500 i morti di Oleshky a seguito dell’esplosione e della successiva inondazione, mentre le Nazioni Unite hanno accusato la Russia di continuare a bloccare le consegne di aiuti umanitari alle aree controllate da Mosca nell’Ucraina orientale, che sono state colpite dalla rottura della diga di Kakhovka. L’esplosione della barriera ha inondato vaste aree della regione di Kherson, costringendo migliaia di persone a fuggire e suscitando timori di un disastro ambientale.