Le fiamme devastano la California: decine i morti, centinaia i dispersi
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Sale a 31 il numero delle vittime degli incendi che stanno devastando da giorni la California. Solo nella contea di Sonoma, secondo l’aggiornamento dello sceriffo Robert Giordano, I morti sono ad oggi 17, mentre altre 8 persone sono morte nella contea di Mendocino, quattro a Napa e due a Yuba. Ma è un numero destinato a salire, visto che sono decine le persone che ancora mancano all’appello. Si tratta del più grave episodio degli ultimi 84 anni.
Oltre 3.500 strutture sono state distrutte, persi 76.000 ettari, circa 1.100 dispersi. All’incirca 750 dovrebbero essere in salvo, ma di altri 400 circa non si sa ancora nulla. Nell’opera di spegnimento sono impegnate 8.000 persone, ma le condizioni meteo non accennano a migliorare. “Questo significa”, ha spiegato il capo dei pompieri Ken Pimplott, “che i focolai continuano a rinnovarsi in modo irregolare. Potenzialmente si possono riaccendere in ogni posto e in ogni direzione. Siamo lontani dall’aver risolto questa catastrofe”.
Al drammatico bilancio delle vittime va inoltre aggiunto il disastro ambientale. Oggi le scuole saranno chiuse in tutta la Bay Area di San Francisco. La misura di emergenza si è resa necessaria a causa della nube tossica propagata dagli incendi, che proseguono ormai da una settimana. Le autorità locali hanno giudicato che la qualità dell’aria è a livelli di guardia, ma tenere la popolazione scolastica a casa è solo un palliativo, la spessa coltre di fumo penetra ovunque. Le rilevazioni dell’inquinamento dicono che in questi giorni l’area di San Francisco, che di solito vanta cieli azzurri e un’aria pulita anche per le normative ecologiche avanzate, è sprofondata ai livelli di Pechino.
Tra le numerose conseguenze degli incendi alcune toccano anche gli italiani: il Consolato generale d’Italia a San Francisco ha dovuto rimpatriare dei concittadini che erano nella regione vinicola per le vendemmie.
Tra gli epicentri degli incendi, devastati dal fuoco, ci sono infatti le contee di Napa e Sonoma celebri come il “Chianti-shire californiano” e dove tante aziende vinicole distrutte hanno proprietari italo-americani, oltre a Mendocino, Marin, Santa Rosa e Calistoga. L’emergenza si estende ben oltre, a sud del Golden Gate Bridge, visto che l’intera baia per un raggio di oltre cento chilometri è sotto l’assedio del fumo. Fenomeni di elevato smog e “cielo rosso” sono stati rilevati in tutta la Silicon Valley e fino al golfo di Santa Cruz-Monterrey, 200 km più a sud.
A nulla è valsa finora la mobilitazione di mezzi eccezionali per combattere i devastanti roghi. Hanno fatto il giro del mondo le immagini del Boeing 747 trasformato in un gigante Canadair, il Jumbo adibito al lancio di liquidi dall’alto. Lo fiancheggia una flotta di 30 aerei anti-incendio, più 73 elicotteri.