Libertà condizionale per Pavel Durov: il fondatore di Telegram non potrà lasciare la Francia

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Il fondatore e ceo di Telegram Pavel Durov è stato rilasciato su cauzione, ma non potrà lasciare la Francia. Lo ha deciso il tribunale di Parigi, che lo ha ritenuto responsabile di “aver consentito attività criminali” attraverso la sua app di messaggistica. Gli è stata “concessa la libertà condizionale dietro una cauzione di cinque milioni di euro e a condizione che si presenti due volte a settimana in una stazione di polizia e rimanga in Francia” ha affermato il procuratore di Parigi, Laure Beccuau, in una dichiarazione in seguito a un’udienza durata ore. Nel primo pomeriggio di oggi il 39enne russo era stato rilasciato dalla polizia francese al termine del fermo, in scadenza questa sera, proprio per essere trasferito in Aula.

Il multimiliardario è sotto inchiesta in Francia anche “per gravi violenze contro uno dei suoi figli”. Lo si è appreso oggi da fonti vicine al dossier. Secondo la stessa fonte, l’inchiesta è stata aperta ora e riguarda fatti avvenuti a Parigi.

Secondo un documento visionato in esclusiva da Politico, le autorità francesi avrebbero emesso mandati di arresto lo scorso marzo non solo per Pavel Durov ma anche per il fratello Nikolai, co-fondatore di Telegram. Tutto ruota attorno al rifiuto di Telegram di collaborare con un’inchiesta della polizia francese sugli abusi sessuali su minori. La ricostruzione di Politico è stata però messa in dubbio da Ria Novosti, agenzia stampa russa, secondo cui solo Pavel Durov sarebbe indagato dalle autorità francesi.