L’Oms dichiara il vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria globale”
Dopo un primo atteggiamento di cautela, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha deciso di dichiarare il vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria globale”. In una conferenza stampa, il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha snocciolato un po’ di numeri, per la precisione al momento si registrano oltre 16mila casi in 75 Paesi.
Il direttore ha poi sottolineato che “il rischio è soprattutto alto in Europa mentre nel resto del mondo è “moderato”.“Focolaio che si è diffuso rapidamente in tutto il mondo”. A preoccupare Ghebreyesus soprattutto le nuove modalità di trasmissione di cui, ha aggiunto “sappiamo ancora troppo poco”.
Forse dopo lo tsunami ‘Covid’ Ghebreyesus non se l’è sentita di rischiare, anche se in una prima riunione del 23 giugno, la maggioranza degli esperti aveva raccomandato al direttore generale di non dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.
Una posizione contrastata da Lawrence Gostin, professore di diritto sanitario americano e direttore del Centro per il diritto sanitario dell’Oms: “Il vaiolo delle scimmie è fuori controllo, non c’è motivo legale, scientifico o sanitario per non dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”.
La situazione in Italia. Secondo Andrea Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, nel nostro Paese “Siamo arrivati a 15mila casi di vaiolo delle scimmie in più di 70 Paesi nel mondo, che probabilmente rappresentano la punta dell’iceberg”. In un’intervista all’Adnkronos Salute Bassetti ha aggiunto: “E’ verosimile pensare che siano 5-6 volte di più: siamo vicini, quindi, ai 100 mila casi reali. L’Italia rimane fra i primi 10 Paesi, con circa 400 casi. Sono numeri impressionanti. Nessuno vuole fare allarmismo, ma occhio a sottovalutare il problema. Sarebbe il caso di partire ora con un’importante campagna vaccinale, indirizzata a giovani maschi, altrimenti a settembre rischiamo di avere decine di migliaia di casi diagnosticati e altrettanti sotto traccia”.
Per Bassetti: “Estendere il vaccino per il vaiolo umano con l’indicazione anche per vaiolo scimmie mi sembra appropriato. E’ evidente che servirebbe un vaccino più specifico, ma in questo momento può andare bene allargare l’indicazione”.
Più cauto il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza: “Con apposita ordinanza abbiamo predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In Italia finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi”.