Massacro di piazza Tienanmen, arrestata un’attivista il giorno della commemorazione
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Otto attivisti politici sono stati arrestati dalla polizia di Hong Kong in occasione anniversario della protesta di piazza Tienanmen del 4 giugno 1989. La commemorazione pubblica degli eventi di quell’anno è vietata nella regione amministrativa speciale cinese. E gli attivisti sarebbero stati arrestati per “azioni dirompenti”.
Bloccata una figura di spicco. Tra i fermati c’è anche Alexandra Wong, conosciuta come “Mamie Wong”, figura di rilievo del movimento democratico di Hong Kong. Wong, prima di essere caricata su un furgone della polizia, camminava con in mano un mazzo fiori nel distretto centrale di Causeway Bay, dove da tempo si tengono fiaccolate in memoria delle vittime di Tiananmen. Non solo “Wong”. La polizia ha fermato anche Chan Po-ying, leader del partito di opposizione.Gli ultimi anni. Fino al 2019 decine di migliaia di persone si sono riunite ogni anno a Hong Kong per commemorare le vittime del massacro. Negli anni successivi però Pechino ha aumentato il controllo sull’ex colonia britannica amministrata in modo indipendente. Una legislazione sulla sicurezza è stata utilizzata per reprimere l’opposizione politica.
Bloccata una figura di spicco. Tra i fermati c’è anche Alexandra Wong, conosciuta come “Mamie Wong”, figura di rilievo del movimento democratico di Hong Kong. Wong, prima di essere caricata su un furgone della polizia, camminava con in mano un mazzo fiori nel distretto centrale di Causeway Bay, dove da tempo si tengono fiaccolate in memoria delle vittime di Tiananmen. Non solo “Wong”. La polizia ha fermato anche Chan Po-ying, leader del partito di opposizione.Gli ultimi anni. Fino al 2019 decine di migliaia di persone si sono riunite ogni anno a Hong Kong per commemorare le vittime del massacro. Negli anni successivi però Pechino ha aumentato il controllo sull’ex colonia britannica amministrata in modo indipendente. Una legislazione sulla sicurezza è stata utilizzata per reprimere l’opposizione politica.
La commemorazione pubblica delle vittime dell’evento, spesso indicato in Occidente come il massacro di piazza Tienanmen, è sempre stata vietata nella Cina continentale, con attivisti per i diritti e parenti delle vittime posti agli arresti domiciliari o trasferiti in altre regioni.