Medio Oriente, assalto israeliano a Rafah. Hamas: “Nessuno sa quanti ostaggi siano ancora vivi”

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I carri armati israeliani sono entrati ieri nella parte occidentale di Rafah: la città è stata sottoposta a un intenso fuoco di elicotteri, droni e artiglieria. I residenti lo hanno descritto come uno dei peggiori bombardamenti dell’area finora. Secondo il Guardian, l’assalto a Rafah ha allontanato più di un milione di palestinesi che vi si erano rifugiati, costringendoli in aree con scarso o nullo accesso a cibo, acqua o ripari.

Due donne sono rimaste uccise e altre 14 persone sono rimaste ferite, alcune in modo grave, in un attacco dell’aviazione israeliana che, nella tarda serata di ieri, ha preso di mira un edificio nella cittadina di Jennata, vicino alla città di Tiro, nel sud del Libano. Lo riferisce il canale satellitare Al Mayadeen precisando che il bilancio delle vittime non è definitivo.

Il Comando Usa nel Mar Rosso ha affermato di aver distrutto una nave drone Houthi e due motovedette della milizia filo iraniana, affondandole, nel Mar Rosso, oltre a un drone in volo. Questo mentre si intensificano gli attacchi Houthi alle rotte commerciali sul Mar Rosso: un attacco missilistico degli Houthi ha infatti ferito gravemente un marinaio americano su una nave mercantile.

Intanto il leader di Unità nazionale, Benny Gantz, dimessosi domenica dal Gabinetto di Guerra dello Stato ebraico, dice: “Israele dovrebbe pagare il prezzo di un cessate il fuoco di uno o due anni nella Striscia di Gaza per il rilascio di tutti ostaggi ancora nelle mani dei fondamentalisti. Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, afferma che nessuno sa quanti dei 116 ostaggi rapiti il 7 ottobre siano ancora vivi. Hamdan incolpa poi Israele per lo stato mentale di quattro ostaggi recentemente salvati, dopo che un medico ha affermato che erano soggetti a costanti abusi fisici ed emotivi durante la prigionia. “Credo che se hanno problemi mentali, è a causa di ciò che Israele ha fatto a Gaza”, dice Hamdan aggiungendo che i rapiti avevano un aspetto migliore quando sono usciti da Gaza rispetto a quando sono stati rapiti.