Medio Oriente, attesa per l’attacco dell’Iran. E a Tel Aviv un giovane accoltella due persone
Un attacco dell’Iran potrebbe arrivare lunedì 5 agosto. È quanto si attendono Stati Uniti e Israele che temono un’offensiva a 360 gradi. E a differenza dell’operazione di aprile, con Teheran che informò preventivamente Israele delle sue intenzioni, stavolta lo scenario sarebbe diverso. Tanto che Washington ha già sollecitato i propri connazionali a lasciare subito il Libano “con qualsiasi volo disponibile”. E lo stesso ha fatto Londra, aggiungendo che “la situazione potrebbe deteriorarsi rapidamente”. L’Italia, intanto, resta alla finestra.
Mentre si cerca di capire cosa potrebbe accadere nelle prossime ore, Roma invita l’Iran a contribuire a una fase di de-escalation in tutta la regione del Mediterraneo e del Medio Oriente. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto al segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia di compiere un primo passo formale, veicolando il messaggio all’ambasciatore iraniano nella Capitale. L’ambasciatore ha quindi trasmesso al collega Mohammad Reza Sabouri l’invito di Roma a contribuire a interrompere il ciclo delle azioni militari che possono portare a uno scontro militare più generalizzato in tutta la regione.
Intanto non lontano da Tel Aviv una donna di 66 anni e un uomo di circa 70 sono morti dopo essere stati aggrediti da un giovane palestinese armato di coltello. La polizia ha parlato di “attacco terroristico”, mentre l’aggressore è stato ucciso da un agente. Si tratta di Razak Kamal Odeh, della città palestinese di Salfit, in Cisgiordania. In base a una prima ricostruzione, il giovane ha agito in tre punti diversi di Holon percorrendo circa 500 metri prima di essere ferito a morte da un agente di polizia.