Medio Oriente: Israele sotto attacco. L’Iran attacca con oltre 200 missili
L’Iran ha attaccato ieri Israele con oltre 200 missili. Sono stati quasi tutti intercettati, grazie anche all’aiuto degli americano. Teheran si dice in stato di guerra e minaccia di “ridurre in cenere Tel Aviv” se Israele risponderà. Netanyahu ha però già affermato che “l’Iran pagherà e le Idf hanno annunciato che stanotte colpiranno “con forza” in Medio Oriente.
I Pasdaran iraniani affermano: “È la nostra risposta all’uccisione di Nasrallah, in caso di risposta ci sarà una reazione devastante”. Teheran intanto fa sapere di aver chiuso lo spazio aereo.
Sono durissime le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu in apertura della riunione del gabinetto di sicurezza: “Rispetteremo la regola che abbiamo fissato: chiunque ci attacchi, noi l’attaccheremo”, ha scandito. “Il regime iraniano non capisce la nostra determinazione a difenderci e la nostra determinazione a rispondere ai nostri nemici. Sinwar e Deif (leader di Hamas, ndr) non l’hanno capito, Nasrallah e Shukr non l’hanno capito, e probabilmente c’è chi a Teheran non lo capisce. Lo capiranno”, ha avvertito.
L’attacco è “fallito” ed è stato “sventato grazie al sistema di difesa aerea israeliana, che è il più avanzato nel mondo”, ha rivendicato Netanyahu, che ha esortato “le forze del bene nel mondo” a unirsi contro Teheran. “Devono stare al fianco di Israele, la scelta non è mai stata così chiara tra la tirannia e la libertà, tra benedizione a maledizione”.
Tuttavia l’Iran fa afferma che quella contro Israele è stata “un’azione di autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”, attraverso la quale sono stati presi di mira “esclusivamente i siti militari e di sicurezza responsabili del genocidio a Gaza e Libano”, scrive su X il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, che ha anche assicurato, “la nostra azione è conclusa a meno che il regime israeliano non decida ulteriori ritorsioni. In quello scenario, la nostra risposta sarà più forte e più potente”, avverte.
Il sostegno a una ormai certa reazione di Israele viene confermata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden: “Ne stiamo discutendo proprio ora, siamo in costante contatto con il governo israeliano”, ha affermato l’inquilino della Casa Bianca affermando di “non aver parlato” con Netanyahu. “Abbiamo parlato con tutti i suoi collaboratori e gli parlerò”, ha affermato il presidente americano”. Biden ha ribadito che “l’attacco iraniano sembra essere stato respinto ed è stato inefficace”, ha scandito.
“Il mio impegno per la sicurezza di Israele è incrollabile”, ha affermato la candidata Kamala Harris, precisando che gli Stati Uniti “non esiteranno mai a intraprendere qualsiasi azione sia necessaria per difendere le forze e gli interessi statunitensi contro l’Iran e i terroristi sostenuti dall’Iran”.
Intanto per oggi è stata convocata una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dell’attacco iraniano a Israele.
In Italia, invece, vertice d’urgenza a Palazzo Chigi. Per il governo italiano bisogna “Evitare ulteriori escalation”.