Medioriente, cessate il fuoco tra Israele e Hamas potrebbe essere più vicino

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La guerra in Medioriente potrebbe essere a un punto di svolta perchè un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri da oltre un anno nell’enclave palestinese è possibile “se Israele smetterà di porre nuovi condizioni”. Sarebbe questa la posizione di Hamas, che in un comunicato parla di “colloqui positivi”, secondo quanto riporta le tv satellitare al-Jazeera.
Secondo Hamas, “alla luce dei colloqui odierni a Doha, seri e positivi, sotto gli auspici di Qatar ed Egitto, è possibile raggiungere un accordo per un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri se l’occupazione smetterà di porre nuove condizioni”.

Una “fonte egiziana informata” ha dichiarato all’emittente egiziana Al Qahera che le notizie secondo cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è in viaggio per il Cairo non sono vere. Lo riportano i media israeliani. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha affermato che l’accordo a Gaza è “vicino”. “Crediamo – e gli israeliani lo hanno detto – che ci stiamo avvicinando ma siamo anche cauti nel nostro ottimismo”, ha detto il funzionario in un’intervista a Fox News. “Siamo già stati in questa posizione e non siamo riusciti ad arrivare al traguardo”, ha precisato.

Hamas ha fatto ”grandi concessioni” per arrivare a un accordo che preveda ”60 giorni di tregua” nei combattimenti nella Striscia di Gaza e lo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, scrive oggi il Washington Post citando un funzionario di Hamas, secondo il quale il gruppo ha rinunciato alla richiesta della fine completa della guerra a Gaza e ha ceduto sul ritiro delle truppe israeliane dall’enclave palestinese. Inoltre Hamas ha consegnato ai mediatori egiziani la lista degli ostaggi che sono ancora in vita.

Dopo mesi di stallo e nonostante le dichiarazioni pubbliche restino provocatorie, Hamas ha quindi iniziato ad ammorbidire le sue richieste rivelando una nuova disponibilità al compromesso. Venerdì Hamas ha fornito a Israele, tramite gli intermediari egiziani, i nomi degli ostaggi ancora in vita. “Penso che ora ci sia un grande dibattito all’interno di Hamas su come sia possibile sopravvivere in futuro”, ha detto al Washington Post Mousa Hadid, vicepresidente del Consiglio nazionale palestinese di Ramallah, immaginando una futura leadership “più pragmatica”.