Migranti, peschereccio tunisino assalta un barchino: muore una bimba di 4 anni
Tragedia assurda nelle acque del Mar Mediterraneo. Una bambina di 4 anni è morta cadendo in mare dopo che il barchino con cui cercavano di raggiungere l’Italia è stato assaltato da un peschereccio tunisino, che ha cercato di rubare il motore dell’imbarcazione di fortuna partita da Sfax, che trasportava 34 persone. L’imbarcazione è stata soccorsa dalla nostra Guardia costiera e dalla Guardia di finanza che non sono però riuscite a recuperare il corpo della piccola.
Purtroppo tentativi di furto di questo tipo non sono inusuali. Anche lo scorso 26 marzo, un’imbarcazione di 7 metri con a bordo 42 persone, venne trovata alla deriva e senza motore. Anche in quel caso a derubarli fu l’equipaggio di un peschereccio tunisino.
Eppure proprio la Tunisia rimane il Paese da cui partono più migranti ed episodi del genere non fanno che aumentare il pericolo di naufragi. La Guardia costiera tunisina , dal 18 al 27 aprile 2023, ha recuperato 210 corpi. I migranti sono rimasti vittime di vittime di diversi naufragi al largo di Sfax, di Kerkennah e di Mahdia.
Ennesimo naufragio con vittime. La notte scorsa un barchino è affondato in area Sar italiana. Quarantasei migranti, tra cui sette minori e 13 donne, sono stati salvati dalla della Guardia costiera, ma di tre di loro, tra cui la madre di un neonato, non ci sono notizie. Anche loro erano partiti da Sfax, in Tunisia e di aver pagato 2mila dinari per la traversata.
Arrestato un trafficante di esseri umani. In Tunisia, gli agenti della guardia costiera hanno individuato e fermato il presunto organizzatore di una traversata illegale di migranti verso l’Italia il 18 aprile. Il viaggio finì in tragedia, con la morte di 16 persone. L’indagato è stato portato davanti al giudice istruttore del Tribunale di primo grado di Tunisi, ha fatto sapere il pubblico ministero e portavoce del Tribunale di Sfax Faouzi Samoudi che ha aggiunto: “Tre persone sono state arrestate nello stesso caso e altre quattro sono ancora latitanti”.
Nel frattempo la situazione degli hotspot è critica in particolare per quello di contrada Imbriacola a Lampedusa, dove si è arrivati a 2.242 ospiti a fronte dei poco meno 400 posti disponibili. Ismael, il bimbo di 6 mesi che ha perso la mamma nell’ennesimo naufragio e arrivato a Lampedusa da solo, è stato temporaneamente affidato al medico rianimatore, una dottoressa, in servizio al poliambulatorio dell’isola siciliana.