Morta la 22enne israeliana – tedesca ostaggio di Hamas. Israele intensifica operazioni a Gaza
È morta la 22enne tedesca-israeliana Shani Louk, una tra gli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. Lo ha annunciato la famiglia della ragazza. La giovane, tra i partecipanti al rave party vicino al kibbutz di Reim attaccato da Hamas, era stata riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda a bordo di un pick-up. Nelle scorse settimane era emerso che fosse ancora viva ma “gravemente ferita” in un ospedale di Gaza. La famiglia aveva rivolto diversi appelli al governo tedesco nella speranza di ritrovarla.
Dopo qualche ora di pausa è ripreso il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia, in particolare la cittadina di Netivot. E le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all’interno della Striscia. Secondo il portavoce militare durante la notte sono state uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati. Negli ultimi giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti. Migliaia di persone stanno intanto assaltando i magazzini di cibo nella Striscia.
Sono saliti a 8.306 i morti nella Striscia di Gaza, 3.457 sono bambini, lo riferisce Hamas. Un palestinese è stato ucciso in scontri a fuoco con l’esercito israeliano a Yatta, vicino Hebron, in Cisgiordania: sale così a 5 il numero dei palestinesi uccisi oggi nella Regione dopo i 4 colpiti negli scontri armati a Jenin.
Sono 33 i camion con aiuti umanitari entrati nella Striscia di Gaza nelle ultime ore. Lo rende noto l’Ocha, l’Ufficio Onu per gli Affari umanitari. Si tratta del maggior numero di camion con acqua, cibo e dispositivi medici entrati dal valico di Rafah da quando è stato riaperto lo scorso 21 ottobre. L’Ocha sottolinea comunque che occorre una quantità molto maggiore di aiuti: urge carburante per ospedali, strutture idriche. A Gaza, rileva l’Unicef, i bambini si trovano ad affrontare una situazione catastrofica e i genitori che non hanno altra scelta se non quella di dare loro acqua di mare da bere.
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani fa sapere che questa mattina parte il primo aereo di aiuti italiani che arriverà in Egitto destinati alla Striscia di Gaza: attraverso la Mezzaluna russa saranno inviati al valico di Rafah. “Continueremo domani a inviare aiuti umanitari per cercare di aiutare la popolazione palestinese che nulla a che fare con Hamas”, ha detto Tajani, sottolineando: “Il messaggio che abbiamo mandato in maniera molto chiara agli israeliani è quello di fare grande attenzione alla popolazione civile di Gaza perché un conto è colpire giustamente le centrali terroristiche di Hamas, un conto è la popolazione civile che Hamas usa come scudi umani”.
Ore di tensione ieri all’aeroporto di Makhachkala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana del Daghestan. Diverse decine di persone hanno preso d’assalto la pista e il terminal, dopo che era stato annunciato l’atterraggio di un aereo proveniente da Israele. Drammatiche le immagini pubblicate sui social: alcune mostrano decine di uomini che abbattono le barriere, cercano di controllare le auto in uscita dall’aeroporto o sfondano le porte all’interno del terminal. Identificate circa 150 persone, di queste sessanta sono state arrestate.