Morte Navalny, la vedova denuncia: avvelenato con il Novichok
Alexei Navalny è stato avvelenato con il Novichok. A denunciarlo è la moglie dell’oppositore russo, Yulia Navalnaya, morto venerdì scorso in una colonia penale russa, in un video in cui accusa le autorità russe di nascondere il corpo del marito, in attesa che spariscano le tracce dell’agente nervino dal cadavere.
La vedova di Navalny oggi era a Bruxelles per un incontro con i ministri degli Esteri dell’Unione Europea, ed in un video ha detto: “Non dobbiamo lasciarci intimidire. Dobbiamo sfruttare ogni occasione per lottare contro la guerra, contro la corruzione, contro l’ingiustizia. Lottate per elezioni giuste e per la libertà di parola, lottate per il nostro Paese. Sono pronta con voi a costruire esattamente il tipo di Russia che Navalny vedeva: un Paese in cui la dignità, la giustizia e l’amore sono apprezzati”. La donna ha poi aggiunto: “Uccidendo mio marito, Putin ha distrutto metà di me. Ma ho ancora l’altra metà, il che mi dice che non ho il diritto di arrendermi. Intendo continuare il lavoro di Alexei Navalny: continuare a lottare per il nostro Paese”.
Secondo la donna, Navalny sarebbe stato avvelenato con il Novichock, lo stesso che sarebbe stato usato il 20 agosto 2020 quando l’oppositore fu avvelenato durante un suo viaggio in Siberia. Ed il Cremlino ha fatto sapere che l’inchiesta è ancora in corso e per il momento non ci sono risultati. A questo proposito, il portavoce Peskov ha definito inammissibili le dichiarazioni “rozze” da parte dei Paesi occidentali sulla morte di Navalny fino a quando i risultati delle indagini non saranno resi pubblici.