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Diventano sempre più critiche le condizioni dell’oppositore russo Alexei Navalny che ha smesso di mangiare dal 31 marzo scorso come atto di protesta contro le pessime condizioni del carcere in cui è rinchiuso. Il principale oppositore del Cremlino soffre di una doppia ernia discale e accusa l’amministrazione penitenziaria di negargli l’accesso ai farmaci. I medici vicini che gli sono vicino temono un arresto cardiaco da un momento all’altro: “Il livello di concentrazione di potassio nel sangue di Navalny ha raggiunto un livello critico, il che significa che possono verificarsi una compromissione della funzione renale e gravi problemi del ritmo cardiaco. Un paziente con un tale livello di potassio dovrebbe essere ricoverato in terapia intensiva, perché l’aritmia che può risultare fatale può svilupparsi in qualsiasi momento” sono queste le parole del cardiologo Iarolav Achikhmine.
Da quando Navalny è arrivato nella colonia penale IK-2 di Pokrov, avrebbe perso 8 chili, molto prima dell’inizio dello sciopero della fame. Egli stesso collegherebbe tale perdita di peso al fatto che non lo fanno dormire e lo svegliano otto volte durante la notte”.
Un appello che arriva da tutto il mondo: sono circa 70 tra artisti, scrittori e attori, (tra cui premi Nobel per la Letteratura Svetlana Alexievitch e Salman Rushdie) che hanno pubblicato un appello al presidente russo Vladimir Putin affinché gli vengano prestate cure mediche urgenti: “”Ci appelliamo a lei signor presidente affinché Navalny riceva immediatamente attenzione medica adeguata e le cure urgenti di cui ha bisogno e alle quali ha diritto come tutti i cittadini russi” questa è una delle numerose richieste che giungono in queste ore e tra i firmatari ci sono anche J.M. Coetzee, Jude Law, Vanessa Redgrave, J.K. Rowling e Arundhati Roy.
Il 24 marzo scorso è intervenuto anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, precisando che Mosca ha aumentato il suo modello di comportamento repressivo al suo interno e aggressivo all’estero: “Chiediamo l’immediato rilascio di Aleksej Navalny e degli altri attivisti russi arrestati”. Sulla questione è intervenuto anche il presidente americano, Joe Biden, che ha parlato di una situazione totalmente ingiusta nei confronti dell’oppositore.
Appello anche da parte della figlia dell’oppositore russo: “Consentite a un medico di fargli visitare mio papà”, ha così scritto Daria Navlnaya, giovane studentessa di Stanford in California.
Intanto la procura di Mosca chiede di bollare le organizzazioni di Navalny come “enti estremisti”, rendendole di fatto illegali.