Niger, scaduto il termine per i golpisti. Ipotesi attacco armato, evacuati militari italiani
È scaduto a mezzanotte il termine fissato per i golpisti in Niger dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, che nelle scorse ha confermato la disponibilità a intervenire militarmente nel Paese per ripristinare lo status quo. Nella notte intanto “sono rientrati dal Niger 65 militari italiani”, ha fatto sapere il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
La situazione. Nel pomeriggio di domenica migliaia di sostenitori dei militari che hanno preso il potere si erano radunati in uno stadio della capitale Niamey a poche ore dalla scadenza dell’ultimatum dell’Ecowas, la Comunità degli Stati dell’Africa occidentale, che chiede di reinsediare il deposto presidente Mohamed Bazoum per evitare un possibile “uso della forza”. In serata, il Paese ha chiuso il proprio spazio aereo. La Francia intanto ha sospeso “fino a nuovo avviso tutte le sue azioni di aiuto allo sviluppo e di sostegno al bilancio” in Burkina Faso. L’annuncio giunge mentre il Burkina Faso e il Mali appoggiano i militari che hanno preso il potere in Niger.
I nostri connazionali. 65 militari italiani (insieme a 10 statunitensi) sono arrivati intanto nella notte all’aeroporto di Pratica di Mare dopo l’evacuazione prevista per la situazione in Niger. “Il personale italiano evacuato appartiene al contingente militare attualmente impiegato nella missione di addestramento MISIN in corso nel Paese africano” scrive in una nota il Ministero della Difesa, precisando che con questo volo “la Difesa ha inteso aumentare ulteriormente l’autonomia logistica della base italiana in Niger, ottimizzando anche le sue capacità ricettive, qualora si renda necessario accogliere i connazionali civili e, in caso di urgenza, evacuarli”.