“Non riesco a respirare”: in California un uomo viene ucciso dalla polizia come George Floyd
Diciotto minuti di un video scioccante diffuso solo negli ultimi giorni testimoniano la morte di un uomo secondo le stesse dinamiche capitate a George Floyd, l’afroamericano di 46 anni ucciso da un agente di polizia a Minneapolis, il 25 maggio del 2020, nel corso di un’operazione di arresto. Due mesi prima di questa vicenda, succedeva un fatto del tutto simile in California. Edward Bronstein, 38 anni, veniva fermato per un controllo stradale. La lunga clip, diffusa su ordine del giudice che si occupa del caso, mostra gli agenti mentre stendono a terra con la forza l’uomo ammanettato.
Negli istanti successivi, uno dei poliziotti comincia a fare pressione con le ginocchia sulla sua schiena per ottenere un prelievo di sangue anche se l’uomo fermato grida con tutto il fiato che ha in corpo che è disponibile a sottoporsi al prelievo volontariamente. Dopo questi primi istanti, l’uomo comincia a urlare che non riesce a respirare, la stessa frase più volta ripetuta da George Floyd: “I can’t breath”. Ma anche: “Let me breath”, ovvero: “Lasciatemi respirare”. Una manciata di secondi più tardi Edward Bronstein perde conoscenza per circa tre minuti dopo i quali subentrano l’arresto cardiaco e la morte. Nei trenta secondi prima di perdere conoscenza, si conta che Bronstein abbia ripetuto queste frasi per almeno dodici volte, senza ottenere una reazione da parte degli agenti.
E nei minuti durante i quali era in stato di incoscienza i poliziotti hanno continuato ad aspirare sangue. Poco dopo si sono accorti che non era più presente battito e, elemento ancora più grave, è il fatto che il massaggio cardiaco sia stato provato soltanto oltre 11 minuti dopo che il 38enne aveva smesso di respirare. La famiglia Bronstein ha fatto causa ad una decina di poliziotti per uso eccessivo della forza e violazione dei diritti civili. Contestata anche l’autopsia, palesemente manomessa. Secondo i risultati dell’esame infatti l’uomo sarebbe morto per “intossicazione acuta di metanfetamine durante l’arresto”. Le immagini registrate da uno degli agenti mostrano tutta un’altra verità.