Nuovo attacco in Libano: esplosi walkie talkie e pannelli solari. Hezbollah: “La vendetta sarà sanguinosa”
Prima i cercapersone, ora walkie talkie e pannelli solari. All’indomani delle esplosioni su larga scala di cercapersone che hanno causato almeno 12 morti tra cui due bambini e migliaia di feriti in Libano e Siria, migliaia di walkie talkie, usati dai membri di Hezbollah in Libano, sono esplosi in quella che sembra essere una seconda operazione dei servizi segreti israeliani contro l’organizzazione sciita. Al momento il bilancio del nuovo attacco è di 9 morti e centinaia di feriti.
Alcuni strumenti radio sono esplosi durante funerali di persone uccise nell’attacco hacker di ieri. Sui social circolano video di persone a terra, ferite o morte, a Beirut e nella Bekaa. Anche nella città di Sidone e in altre località meridionali del Libano, si registrano esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Il governo libanese ha segnalato anche due raid israeliani nel sud del Paese, a ridosso della linea di confine. Caos e rabbia della folla per le strade. Alcuni cittadini di Tiro hanno attaccato un’auto dell’Unifil, una forza militare di interposizione dell’Onu.
E ora si teme l’allargamento della guerra. Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato che l’esplosione di centinaia di cercapersone e walkie talkie potrebbe essere il presagio di un conflitto più ampio in Medio Oriente. Il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah Hashem Safieddine ha minacciato pubblicamente la vendetta per il secondo giorno di esplosioni in Libano di dispositivi in dotazione ai membri del gruppo sciita filoiraniano. “Questi attacchi saranno sicuramente puniti in modo unico, ci sarà una vendetta sanguinosa”, ha detto, citato dal Times of Israel. Tre fonti ufficiali hanno invece riferito alla Cnn che Israele ha informato gli Stati Uniti che stava per condurre un’operazione martedì in Libano ma non aveva fornito nessun dettaglio sul piano.
Convocata per venerdì pomeriggio una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dell’ondata di attacchi di Israele in Libano. Lo fa sapere la Slovenia, presidente di turno del Consiglio. La riunione è stata richiesta dall’Algeria, l’unico paese arabo nel Consiglio.