Papa Francesco chiude a Singapore il suo viaggio. È il più lungo del pontificato

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È Singapore l’ultima tappa del viaggio di Papa Francesco tra Asia e Oceania che ha toccato anche Indonesia e Papua Nuova Guinea. Nella città-Stato insulare da sei milioni di abitanti, Bergoglio ha concluso un tour di 12 giorni che può vantare un bilancio importante nel suo itinerario tra Chiese giovani di grande vivacità e rapporti con altre fedi: in particolare l’Islam indonesiano, religione dominante nel Paese con più musulmani al mondo.

È proprio la diversità sociale e culturale dei quattro Paesi distribuiti tra Asia sud-orientale e Pacifico che ha reso questo viaggio di Bergoglio – il più lungo del suo pontificato – uno dei più importanti e con più promesse per il futuro. Durante una breve cerimonia nel rituale di benvenuto al Papa nella Parliament House di Singapore, è stata intitolato al nome di “Papa Francesco” un nuovo ibrido di orchidea. Bergoglio ha lodato le iniziative messe in atto per sostenere i più deboli e ha chiesto particolare attenzione per poveri e anziani e per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, chiedendo di “coltivare relazioni umane reali e concrete”.

Tra le altre cose, il Pontefice ha ricordato che “Singapore ha anche un ruolo specifico da giocare nell’ordine internazionale, minacciato da conflitti e guerre sanguinose” e ha applaudito al fatto che il Paese abbia “promosso il multilateralismo e un ordine basato su regole da tutti condivise. “Vi incoraggio a continuare a lavorare per l’unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali” ha detto Francesco che al St Francis Xavier Retreat Centre, ha ricevuto per un breve colloquio l’ex Primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong.