Pedofilia, Papa Francesco a Dublino: “crimini ripugnanti, abbiamo fallito”
Papa Francesco è arrivato a Dublino per due giorni di visita in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie e subito, parlando al Castello della città davanti alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico, tocca il tema più delicato e atteso, gli abusi sessuali su minori perpetrati da preti.
L’Irlanda è stata travolta dagli scandali negli anni scorsi: dal gennaio 1975 si sono registrate 1.259 denunce di abusi contro 489 sacerdoti o religiosi in 26 diocesi, e di questi accusati, solo 36 sono stati portati di fronte ai tribunali penali. Come scrive Vatican Insider, tuttavia, il dato significativo è quello più recente a disposizione: nel 2017 sono state raccolte 135 denunce nei confronti di 98 preti, ma soltanto una di queste era relativa ad abusi accaduti dopo l’anno 2000. A dimostrazione che le misure per la prevenzione negli ultimi anni funzionano. Anche se il peso delle colpe del passato resta.
Papa Francesco ha parlato di “crimini ripugnanti”, per la Chiesa e per lui stesso, “causa di sofferenza e di vergogna”. “Il fallimento delle autorità ecclesiastiche – vescovi, superiori religiosi, sacerdoti e altri – nell’affrontare adeguatamente questi crimini ripugnanti ha giustamente suscitato indignazione e rimane causa di sofferenza e di vergogna per la comunità cattolica. Io stesso condivido questi sentimenti”, ha dichiarato davanti alle autorità al Castello di Dublino il Pontefice, che ha deciso di incontrare alcune delle vittime, come già accaduto in passato nei Paesi particolarmente colpiti da questa piaga. “Ho ribadito – ha aggiunto Francesco – l’impegno, un maggiore impegno, per eliminare questo flagello nella Chiesa a qualsiasi costo”.
Bergoglio ha ricordato poi l’impegno del Papa emerito nell’arginare la pedofilia: “Il mio predecessore, papa Benedetto, non risparmiò parole per riconoscere la gravità della situazione e domandare che fossero prese misure ‘veramente evangeliche, giuste ed efficaci’ in risposta a questo tradimento di fiducia. Il suo intervento franco e deciso continua a servire da incentivo agli sforzi delle autorità ecclesiali per rimediare agli errori passati e adottare norme stringenti volte ad assicurare che non accadano di nuovo”.