Qatar e corruzione nell’Ue, Metsola: “Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia”
In questa vicenda sembrerebbero coinvolti soprattutto i Socialisti europei. Tra i fermati di ieri, venerdì 9 dicembre, risultano anche quattro italiani, tra i quali l’ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e l’attuale segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati ITUC Luca Visentini. In queste ore poi sarebbero stati convalidati gli arresti per favoreggiamento, di Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. Le due donne erano state fermate ieri sera nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda (Bergamo) in esecuzione di un mandato di arresto europeo.
In un atto notificato alla moglie Maria Colleoni si legge che l’ex eurodeputato Antonio Panzeri avrebbe usato “metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi”. In attesa che la posizione di Panzieri sia chiarita, Articolo 1 ha provveduto a sospenderlo dall’anagrafe dei suoi iscritti.
Tra le persone coinvolte c’è anche Eva Kaili. Nell’abitazione della vice presidente in carica dell’Eurocamera, arrestata in Belgio, sono stati trovati “sacchi di banconote”: per questo motivo l’europarlamentare ha trascorso la notte in stato di detenzione. Secondo quanto scrive “Le Soir” Kaili, come gli altri quattro arrestati venerdì, sarà ascoltata entro 48 ore da un giudice che deciderà su eventuali mandati di cattura. Secondo indiscrezioni di stampa greca “Ana-Mpa”, sarebbe finito agli arresti anche il compagno di Kaili, Francesco Giorgi, in passato assistente parlamentare di Antonio Panzeri.
Le accuse. Gli arrestati avrebbero tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo a favore di un Paese del Golfo il cui nome non è citato espressamente dalla procura, ma secondo la stampa belga, sarebbe il Qatar. Dal canto suo il Paese del Golfo avrebbe pagato ingenti somme di denaro e offerto regali “a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo” all’interno dell’istituzione europea, al fine di ottenere un trattamento di maggior favore, politicamente ed economicamente.
Roberta Metsola: “Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia”. In un tweet la presidente dell’Eurocamera ha sottolineato che “Il Parlamento europeo si schiera con fermezza contro la corruzione. In questa fase non possiamo commentare le indagini in corso, se non per confermare che abbiamo collaborato e collaboreremo pienamente con tutte le autorità giudiziarie e di polizia competenti”.