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La guerra in Ucraina giunge al 214 esimo giorno. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine sulla sua pagina Facebook, comunica che la Russia continua a distruggere le infrastrutture e le case dei civili: “C’è una minaccia di attacchi aerei e missilistici sull’intero territorio dell’Ucraina” scrive.
In mattinata, a Kherson, è stato bombardato un hotel e nell’attacco è morto l’ex vice presidente del parlamento monocamerale dell’Ucraina, considerato un ‘collaborazionista’ dei russi. L’amministrazione della regione di Kherson ha definito il bombardamento un attacco terroristico e ha accusato la leadership ucraina. Nell’albergo abitava anche un gruppo giornalistico dell’emittente RT, ma nessuno dei cronisti è rimasto ferito.
Le forze russe hanno lanciato cinque attacchi contro il distretto di Nikopol, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, sono state danneggiate la stazione elettrica ed edifici residenziali. Droni kamikaze russi hanno colpito la città meridionale di Odessa, sul Mar Nero: non sono state segnalate vittime.
Intanto oggi è il terzo giorno di votazione nei territori occupati dai russi: si va avanti fino al 27 settembre. Secondo i filorussi del Donetsk sarebbero oltre 850.000 le persone che hanno votato al referendum sull’adesione alla Russia in due giorni e l’affluenza alle urne si attesterebbe al 55,05%. La consultazione è definita una “farsa” dalla comunità internazionale. Anche la Turchia ha detto che non riconoscerà l’esito. Kiev denuncia: uomini costretti a votare, poi gli danno un passaporto russo.
Sono 799 i manifestanti attualmente detenuti in Russia dopo gli arresti nel corso delle proteste contro la mobilitazione annunciata dal presidente Vladimir Putin, secondo i dati aggiornati del progetto media indipendente sui diritti umani Ovd-Info. In totale sarebbero stati arrestati circa 2mila dimostranti, per la maggior parte rilasciati. Intanto droni kamikaze russi hanno colpito la città meridionale di Odessa, sul Mar Nero.
Nel suo discorso notturno, il presidente dell’Ucraina Zelensky ha affermato che risponderà a “tutti gli attacchi” a Zaporizhzhia, Kharkiv, Mykolaiv, Nikopol, Donbass e in tutte le città e regioni ucraine. “Libereremo sicuramente il nostro intero Paese, da Kherson alla regione di Luhansk, dalla Crimea, all’oblast di Donetsk. Non permetteremo agli occupanti di rimanere impuniti” ha sottolineato.