Russia presiede il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’Ucraina: “E’ una sconfitta”
La Russia presiederà per il prossimo mese il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’ultima volta fu a febbraio 2022, quando la stessa Russia attaccò l’Ucraina, paese con il quale è ancora in guerra. Il presidente ucraino Zelensky ha detto chiaramente che “La presidenza a Mosca è il fallimento di tale istituzione. Una notizia – ha detto -assurda e distruttiva”. Parlando del “fallimento” delle istituzioni globali Zelensky ha quindi detto che la riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è “attesa da tempo”.
In precedenza il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aveva definito “uno schiaffo in faccia alla comunità internazionale” l’inizio della presidenza russa. Su Twitter Kuleba ha quindi esortato gli attuali membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a “contrastare qualsiasi tentativo russo di abusare della sua presidenza”.
Parla invece “non solo di una vergogna, ma di un’altra sconfitta simbolica delle regole basate sul sistema delle relazioni internazionali”, Andriy Yermak, capo dello staff della presidenza ucraina. Il Cremlino, ha ricordato Yermak, ha detto che intende “esercitare tutti i suoi diritti” nel ruolo che Mosca ha ricoperto l’ultima volta nel febbraio del 2022, proprio quando ha lanciato l’invasione dell’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno esortato la Russia a “comportarsi in modo professionale”, sottolineando che non ci sono modi per poter impedire a Mosca di assumere la presidenza.
COME FUNZIONA – Ognuno dei 15 membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu – i 5 permanenti e i dieci a rotazione – presiede a turno l’organismo, seguendo l’ordine alfabetico, e non ci sono circostanze codificate, ai sensi della Carta delle Nazioni Unite, che lo possano impedire. La Russia lo ha presieduto l’ultima volta nel febbraio dello scorso anno, il mese in cui ha lanciato la guerra in Ucraina.
Torna a presiederlo da oggi, mentre Vladimir Putin è stato nel frattempo raggiunto da un mandato di arresto della Corte penale internazionale per la deportazione forzata di bambini ucraini e ha annunciato il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia.