Sagrada Familia: messa in ricordo delle vittime. E’ ancora caccia ad Abouyaaqoub
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Ancora nessuna traccia di Younes Abouyaaqoub, il presunto autista del furgone che giovedì pomeriggio ha falciato i passanti sulla Rambla di Barcellona riuscendo poi a dileguarsi. Un appello a costituirsi gli è stato rivolto ieri sera da sua madre. Oggi intanto alla Sagrada Familia, iniziale obbiettivo dell’attentato, secondo la stampa spagnola, messa solenne in ricordo delle vittime. A Barcellona ci sarà anche il ministro italiano Angelino Alfano. Ricordiamo infatti che 3 nostri connazionali sono rimasti uccisi nell’attentato.
Resta intanto il mistero su Yousseff Aallaa. Suo fratello Said è stato ucciso a Cambrils, di lui invece si sono perse le tracce. Anche se non è detto che abbia legami con la strage, si ipotizza che possa avere un ruolo nella cellula.
Secondo informazioni raccolte dalla polizia, il 22enne Abouyaaqoub era il più riservato del gruppo di giovani, tutti di origini marocchine e residenti nella cittadina catalana di Ripoll, che non avevano mai dato segnali di un’allarmante radicalizzazione. Per intercettarlo, nella notte la polizia ha perquisito due bus a Girona e Garrìgas senza esito. Secondo i media, la polizia spagnola non esclude che Abouyaaqoub possa essere riuscito a passare in Francia. Un’altra ipotesi fatta dagli investigatori è che invece appartengano a Younes Abouyaaquob i resti umani di un secondo morto nell’esplosione della casa di Alcanar, riemersi ieri dalle macerie. In questo caso, il terrorista in fuga sarebbe un tredicesimo membro della cellula ancora non identificato.
Alla fuga in Francia di Abouyaaqoub si poteva ricondurre la segnalazione fatta dalle autorità spagnole a quelle francesi relativa al passaggio della frontiera di un mini-van Renault Kangoo, il terzo mezzo noleggiato dai terroristi assieme a due furgoni. Ma il Kangoo sarebbe stato noleggiato giovedì 17 agosto, giorno degli attentati, da Mohamed Hychami, una dei terroristi uccisi a Camrbils in un’agenzia di Parets del Villes, per essere localizzato, ormai vuoto, più tardi lungo l’autostrada Ap7 all’altezza di Baix Camp, vicino proprio a Cambrils, dove il mezzo aveva avuto un incidente. La polizia stradale aveva trovato all’interno il contratto di noleggio firmato da Hychamy e una carta di credito intestata a Said Aalla, altro membro del commando. Della segnalazione del veicolo da parte degli spagnoli ai francesi si era invece saputo venerdì.
A Younes Abouyaaqoub si è rivolta la madre :”Si deve costituire, non voglio che uccida altri: l’Islam non dice di fare questo”, ha dichiarato durante una manifestazione della comunità islamica di Ripoll, il centro della cellula terroristica.
Proprio a Ripoll avrebbe operato la mente della cellula e autentico responsabile del piano terroristico: l’imam Abdelbaki El Satty, 45 anni, intorno al quale nella cittadina si sarebbe radicalizzato il gruppo di giovani, tutti di origini marocchine, passato poi all’azione. Satty, come scritto da Repubblica, aveva legami con alcuni degli arrestati per gli attentati dell’11 marzo del 2004 a Madrid. Ma sarebbe morto, sepolto dalle macerie nell’esplosione della casa di Alcanar mercoledì scorso, un giorno prima degli attentati. Era uscito di prigione il 5 gennaio del 2012, dopo aver scontato una condanna per reati legati all’immigrazione. Ora si attende l’esame del dna per la conferma della sua morte nella deflagrazione di Alcanar. Ad alcuni conoscenti, El Satty avrebbe recentemente parlato di un suo imminente ritorno in Marocco.