Scandalo Vaticano: a processo 4 società e 10 persone, tra cui il cardinale Becciu
Il Presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari a Londra della Segreteria di Stato vaticana che, si costituirà parte civile. Il processo che avrà inizio il prossimo 27 luglio vede imputate 10 persone, tra cui c’è anche il cardinale Angelo Becciu e quattro società, una proprio riconducibile alla ‘dama del Cardinale’ Cecilia Marogna. Ma Becciu si difende: “sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza”.
Dopo questa dichiarazione Becciu si è trincerato dietro il segreto di Stato, chiamando in causa anche il Papa, di fronte alla richiesta degli inquirenti vaticani di fare chiarezza sui rapporti con Cecilia Marogna. la manager cagliaritana è accusata di peculato con l’ex Sostituto, in relazione ai 575mila euro a lei versati dalla segreteria di Stato che, a detta dell’accusa, sarebbero stati spesi in beni di lusso.
Dal canto suo la Marogna, pur non avendo acconsentito a farsi interrogare dagli inquirenti vaticani, ha raccontato la sua ai giornalisti di Report, spiegando, “che era stata incaricata dal Cardinale di svolgere attività di dossieraggio, su figure interne al Vaticano, a mo’ di servizio segreto parallelo”.
Francesca Immacolata Chaouqui: “si apre una nuova era in Vaticano”. La Chaouqui, già membro della COSEA in Vaticano (Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa), è stata processata e condannata a 10 mesi per concorso in divulgazione di documenti riservati nell’ambito di Vatileaks. “Ho pagato un prezzo alto, forse il più alto di tutti – ha dichiarato all’Adnkronos – ma rifarei tutto per aiutare il Papa nella strada della trasparenza. Oggi finisce l’era delle porte in faccia che anche COSEA si è vista chiudere quando si chiedeva contezza degli investimenti in Vaticano”.
“Dal punto di vista personale – ha aggiunto la Chaouqui – questa è una giornata emozionante. Per me si chiude il cerchio di quello che è stato il servizio svolto al fianco del Santo Padre. Adesso sarà la magistratura a decidere le responsabilità di ognuno. Mi auguro si possa affrontare il procedimento in modo sereno e giusto. Quel che è importante è che il Papa è andato avanti sulla sua idea di trasparenza, sulla sua volontà di cercare la giustizia e la verità”.
Il comunicato della Sala stampa vaticana. “Le attività istruttorie sui fondi della Segreteria di Stato, che hanno portato oggi al rinvio a giudizio di 10 persone e 4 società, svolte anche con commissioni rogatoriali in numerosi altri paesi stranieri(Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Jersey, Lussemburgo Slovenia, Svizzera), “hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre”.