Sea Watch, il comandante della nave: “La giustizia italiana comprenderà”
Si acuisce lo scontro internazionale per la questione della Sea Watch 3. Dopo aver forzato il blocco navale, l’imbarcazione con a bordo 42 migranti, ha provato a entrare nel porto di Lampedusa, ma è stata bloccata. “Basta aspettare, c’è disperazione a bordo”, scrive l’Ong. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini chiede l’arresto per il comandante Carola Rackete e sfida l’Europa minacciando di non identificare più i migranti in arrivo. Carola Rackete dal canto suo replica: “Non ho tempo per pensare a Salvini”. Poi aggiunge: “Sono sicura che la giurisdizione italiana comprenderà la situazione e aprirà un’inchiesta ma non ci sarà alcuna condanna. Una cosa è certa: i migranti hanno necessità di scendere dalla nave. Questa è la necessità primaria, quello che succederà dopo si vedrà. E comunque ho fiducia nella giurisdizione italiana”. Il presidente del Consiglio Conte commenta: “Inaudito il comportamento della comandante”.
Le reazioni dall’Europa. Il commissario dell’Unione Europea per le migrazioni Dimitri Avramopoulos avverte: “Studieremo una soluzione solo dopo lo sbarco, se non si registrano i migranti si rischia la procedura d’infrazione”. Si registra anche la replica dell’Olanda: “Comprendiamo le preoccupazioni dell’Italia e riconosciamo i suoi sforzi nel frenare la migrazione incontrollata verso l’Ue e siamo preoccupati delle azioni della Sea Watch 3. Ci assumiamo la responsabilità sul fatto che la barca batte bandiera dei Paesi Bassi ma ciò non significa che prenderemo anche i migranti”. Immediata la risposta di Salvini: “Con il governo olandese non finisce qui. Vorrei vedere cosa direbbero se ci fosse una nave italiana che si fa gli affari suoi davanti al porto di Rotterdam”. Il vicepremier poi ribadisce: “Chi aiuta i trafficanti di esseri umani ne paga le conseguenze”. E lo scontro continua.