Sisma in Marocco, 2.500 morti. Aiuti da quattro paesi
Si continua a scavare in Marocco, dopo il sisma che ha colpito il paese lo scorso 8 settembre. Secondo l’ultimo bilancio, ancora provvisorio, sono 2.550 i morti e circa 2.476 i feriti gravi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “il terremoto di magnitudo 7 avvenuto nella notte tra venerdì e sabato in Marocco ha colpito più di 300mila persone a Marrakech e nelle aree circostanti”.
Si è messa in moto anche la macchina dei soccorsi internazionali. Ad aiutare i soccorritori locali, che con il passare delle ore scavano anche a mani nude, arriveranno squadre anche Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Arabi. L’Algeria, già nella giornata di ieri, aveva aperto il dialogo con il Marocco, nazione considerata storicamente ‘ostile’, per aiutare la popolazione colpita dal sisma. Gli aiuti da questi paesi sono quelli accettati da Rabat, innescando una polemica con il Governo Francese.
Secondo il presidente della Ong transalpina Secouristes sans Frontières, Arnaud Fraisse: “Normalmente avremmo preso un aereo che decollava da Orly un minuto dopo il sisma. Purtroppo non abbiamo ancora l’accordo del governo marocchino”. Circostanza, e tensione tra i governi, però smentita dalla ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna in un’intervista a BFM TV. La ministra ha invitato a “rispettare le decisioni del Marocco, che è un Paese sovrano, che ha deciso di dare la priorità all’arrivo degli aiuti, rivolgendosi ai Paesi disponibili caso per caso e non ricevendo aiuti che non corrisponderebbero alle sue necessità”.
L’Italia, dal canto suo e per voce del ministro degli Esteri Tajani, si è detta pronta a inviare aiuti e team sanitari così come hanno fatto Francia, Stati Uniti e Turchia.