Sri Lanka, esplosioni in chiese e hotel: 7 i kamikaze della strage di Pasqua
E’ drammatico il bilancio degli attentati esplosivi avvenuti ieri contro chiese e hotel in Sri Lanka. Almeno 290 i morti, di cui almeno 37 stranieri, e oltre 500 i feriti. Numeri resi noti oggi dalla polizia che parla anche di 7 kamikaze in azione.
Sei esplosioni simultanee più altre due, avvenute tre ore dopo, che hanno sconvolto le celebrazioni pasquali delle comunità cristiane alle 9 di domenica mattina (le 6 in Italia).
I primi sei attacchi si sono verificati in tre hotel di lusso di Colombo e tre chiese, la settima esplosione in un edificio di Dehiwala, in uno dei sobborghi a sud della capitale, dove un attentatore si è fatto esplodere e sono rimasti uccisi tre poliziotti che erano entrati per fare una perquisizione. L’ottava, che ha provocato la morte del solo attentatore, è avvenuta ancora in un quartiere di Colombo, Orugodawatta.
Gli attacchi sarebbero opera in tutto di sette kamikaze. Lo ha comunicato in conferenza stampa uno degli investigatori, Ariyananda Welianga, aggiungendo che gran parte degli otto attacchi è stata realizzata da una sola persona, ma l’hotel di lusso Shangri-La è stato colpito da due attentatori.
Il governo ha deciso lo stop di due giorni per scuole e la Borsa e ha ripristinato il coprifuoco per la prossima notte. Il Dipartimento di Stato americano intanto lancia l’allarme: “Gruppi terroristici continuano a pianificare nuovi attacchi. Hotel e luoghi di culto restano tra gli obiettivi ai quali si aggiungono località turistiche, centri commerciali, aeroporti e altre aree pubbliche”.
Il ministro della Difesa, Ruwan Wijewardene ha comunicato in mattinata i primi 24 arresti di persone sospette e ha specificato che appartengono tutte allo stesso gruppo, senza specificare quale. “Non crediamo che gli attacchi siano stati realizzati da persone di questo Paese. C’è una rete internazionale senza la quale questi attacchi sarebbero stati portati a termine” ha detto un portavoce del governo, Rajitha Senaratne, durante una conferenza stampa.
La Farnesina fa sapere che “l’unità di crisi e l’ambasciata italiana a Colombo sono al lavoro per effettuare verifiche sugli attacchi in Sri Lanka”. In un tweet il ministero degli Esteri ha anche messo a disposizione un numero per segnalazioni: 0039 06 36225. Per ora, fonti ufficiali hanno parlato di 37 stranieri deceduti. Ci sono tre indiani, tre britannici, due turchi e un portoghese, diversi altri “feriti in condizioni critiche”. Confermata anche le morti di un cinese e un olandese.
Tutte vittime che, forse, potevano essere evitate. La polizia locale, infatti, ha fatto sapere che le indagini sugli attentati esamineranno i rapporti secondo i quali l’intelligence avrebbe fallito nel rilevare o mettere in guardia preventivamente contro possibili attacchi suicidi. Solo 10 giorni fa era arrivato un allarme per il rischio di attentati kamikaze contro “chiese importanti”.