Terminati dopo 12 ore a Riad i colloqui Usa-Russa: attesa per il comunicato

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A Riad, in Arabia saudita sono durati 12 ore i colloqui a porte chiuse degli Stati Uniti impegnati su due fronti paralleli con gli emissari di Kiev e Mosca. Nessuna apparente svolta alla fine se non l’annuncio di un comunicato Usa-Russia, che dovrebbe arrivare in giornata. Come aveva preannunciato il Cremlino, il percorso verso una tregua in Ucraina, si conferma accidentato. Nessun accordo infatti è stato trovato per un cessate il fuoco alle reti dell’energia e per la ripresa in sicurezza della navigazione commerciale del Mar Nero, che era il focus su cui voleva concentrarsi Mosca. A frenare l’accordo dunque, è stato soprattutto il Cremlino, che ha parlato di “molti aspetti su cui lavorare” e che ha chiarito che le delegazioni non avrebbero firmato alcun documento.

Intanto da Washington Donald Trump fa sapere che in Arabia Saudita si è discusso anche di confini territoriali e del controllo delle centrali nucleari, a partire da Zaporizhzhia. Apparentemente un buco nell’acqua per il team tecnico americano, composto tra gli altri dall’ex ufficiale dell’intelligence dell’esercito Andrew Peek, arrivato a Riad per tentare di fare passi avanti verso una prima parziale cessazione dell’ostilità. L’inquilino della Casa Bianca dal canto suo, spera di arrivare ad un’intesa entro Pasqua che quest’anno cade nella stessa data sia per la Chiesa cattolica che per quella ortodossa.
Mosca, prima di iniziare gli incontri sauditi, ha rilanciato la palla nel campo ucraino, affermando che l’esercito russo sta rispettando lo stop agli attacchi alle reti energetiche. Tanto che ha proposto agli americani di monitorare la situazione sulle centrali, per trarne “le conclusioni pertinenti”: ossia che sono gli ucraini a violare l’accordo. Accusa subito rinviata al mittente da Kiev, con Volodymyr Zelensky che ha accusato la Russia di aver “influenzato alcune persone del team della Casa Bianca attraverso la disinformazione”.
Dall’altra parte Mosca continua i massici bombardamenti sull’Ucraina. Sale a 94 civili feriti, inclusi 23 bambini, il bilancio del raid missilistico russo contro Sumy, lungo il confine con la regione russa del Kursk. La tv russa Zvezda ha annunciato la “morte del suo cameraman Andrey Panov e dell’autista della troupe Alexander Sirkeli” in Ucraina.
L’amministrazione americana nel frattempo, ha interrotto i finanziamenti a un progetto che documentava presunti crimini di guerra russi, inclusa la deportazione di bambini ucraini. Il database, usato anche dalla Corte penale internazionale, rischia ora di essere perso o compromesso.

Incontro a Londra tra i capi di stato maggiore dell’esercito britannico e francese. Il vertice è stato organizzato per discutere delle garanzie di sicurezza in vista di un possibile cessate il fuoco in Ucraina. L’ammiraglio Tony Radakin, capo di stato maggiore della difesa britannico ha detto che nell’ambito della “coalizione dei volenterosi” che Parigi e Londra stanno cercando di mettere insieme allo scopo di dissuadere Mosca dal violare una eventuale tregua, “le due potenze nucleari europee stanno intensificando i loro sforzi per creare una partnership più forte e approfondita, che ha un ruolo fondamentale da svolgere per la sicurezza del continente”. “I colloqui che abbiamo avuto oggi contribuiranno a definire il futuro della cooperazione militare tra Gran Bretagna e Francia, nonché i nostri sforzi a sostegno dell’Ucraina inclusa l’assistenza militare adesso e dopo qualsiasi accordo di pace”, ha aggiunto l’ammiraglio. Secondo Londra, oltre 30 paesi sono pronti a contribuire in un modo o nell’altro all’attuazione di queste garanzie.