Terremoto in Siria e Turchia, sale il bilancio dei morti
Continua a salire il bilancio delle vittime in Siria e Turchia ad una settimana dal terremoto che le ha messe in ginocchio. Al momento i morti accertati sono oltre 41mila, ma non esiste una stima ufficiale su quante persone possano essere ancora sepolte sotto le macerie. I media turchi parlano però di oltre 70mila persone, tra adulti e bambini. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che i soccorritori hanno estratto oltre 8mila persone vive dalle macerie degli edifici crollati. Sta intanto per esaurirsi il tempo dei soccorsi. Il capo degli aiuti dell’Onu Martin Griffiths da Aleppo, nel nord della Siria, ha infatti spiegato: “La fase di recupero dopo il terremoto sta volgendo al termine”.
Antonio Guterres, ha intanto annunciato la decisione del presidente siriano Bashar Al Assad di aprire i due valichi di Bab Al Salam e Al Ràee per consentire la tempestiva consegna di aiuti umanitari. “Mentre il bilancio del terremoto continua a salire, fornire cibo, nutrimento, protezione, riparo, provviste invernali e altre forniture salvavita ai milioni di persone colpite è della massima urgenza”, ha detto il segretario generale dell’Onu, che ha sottolineato: “L’apertura di questi valichi, oltre a facilitare l’accesso umanitario, accelerare l’approvazione dei visti e facilitare i viaggi, consentirà l’ingresso di più aiuti, più velocemente”.
Nel corso di questa settimana i soccorritori hanno estratto oltre 8mila persone vive dalle macerie degli edifici crollati. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, aggiungendo che oltre 81mila persone ferite nel sisma sono state dimesse dagli ospedali. Più di 100 Paesi hanno mandato messaggi di solidarietà alla Turchia, ha fatto sapere il leader turco.