Terremoto magnitudo 7.2 tra Iraq e Iran. Oltre 200 morti. 1700 i feriti
Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto che ieri ha colpito l’area orientale dell’Iraq, al confine con l’Iran. Nel solo Iran le vittime sarebbero almeno 221: lo affermano i media di stato iraniani, precisando che i feriti, nel paese, sarebbero almeno 1700. Il governo di Baghdad non ha invece ancora diffuso un bilancio delle vittime e dei danni in Iraq.
La forte scossa, avvenuta poco dopo le 21 (le 19 in Italia) ha avuto epicentro in territorio iracheno, nella provincia curda di Sulaymaniyya, a una profondità di quasi 40 km. Il sisma oltre a colpire la capitale Bagdad, a circa 300 km dall’epicentro, sarebbe stata sentita anche in Israele, Dubai, Kuwait, Libano e Turchia. Dopo le 21 sono state decine le repliche. Scene di panico tra le popolazioni di queste terre scosse da forti attività sismiche, con la gente che si è riversata nelle strade in preda al terrore. Le autorità irachene hanno ordinato l’evacuazione urgente nell’area circostante la centrale idroelettrica di Darbandiyan.
La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha mobilitato tutti i corpi di sicurezza per accelerare le operazioni di soccorso ed estrarre le vittime dalle macerie, dopo il forte sisma. Khamenei ha ordinato il coinvolgimento nei soccorsi dell’esercito, dei Guardiani della Rivoluzione e della forza di Volontari Islamici Basij. La Guida suprema ha esortato “tutte le capacita’” del Paese a mettersi rapidamente in moto per estrarre chi e’ sotto le macerie ed evitare un numero maggiore di vittime. Intanto il presidente iraniano, Hassan Rohani, e’ in contatto permanente con il ministero dell’Interno. E’ stato creato un comitato di crisi che ha gia’ tenuto una riunione di emergenza per valutare l’entita’ della tragedia. Lo stesso ministro dell’Interno, Abdolreza Rahmani Fazli,ha riferito che sono stati allestiti ospedali da campo e di temere per le aree rurali “dove si prevedono altre vittime”.