Texas. Strage in una chiesa battista. Almeno 26 morti
Ennesima strage negli Stati Uniti. Un 26enne, Devin Kelley, ex militare dell’aeronautica statunitense ha sparato con un fucile d’assalto in una chiesa battista del Texas, a est di San Antonio, uccidendo 26 persone tra i 5 e i 72 anni; almeno 20 i feriti.
È entrato durante la messa vestito di nero e con un giubbetto anti proiettile; secondo i testimoni Il killer avrebbe esploso venti colpi con un fucile d’assalto in un lasso di tempo molto ravvicinato. Gli spari sarebbero cominciati ancor prima che l’uomo facesse ingresso nell’edificio per poi continuare all’interno. Tra le vittime c’è anche la figlia 14enne del pastore della chiesa. Aveva inoltre altre armi in auto, dove è stato trovato morto dopo la strage. Rimane ancora sconosciuto il movente: indaga l’Fbi.
Le parole di Trump. “Dio sia con la gente di Sutherland Springs, Texas. L’Fbi e le forze di sicurezza sono sul posto. Io monitoro la situazione dal Giappone”. Sono queste le prime parole di Donald Trump su Twitter reagendo alle notizie. “E’ un atto malvagio”, ha aggiunto poi parlando da Tokyo dove sta continuando il suo tour in Asia. “Non possiamo tradurre in parole il dolore che proviamo – ha detto -. Meglio, restiamo uniti e attraverso le lacrime, restiamo forti”.
In seguito il presidente americano ha parlato dell’attentatore: “La sparatoria in Texas è stata compiuta da un individuo che aveva enormi problemi mentali, semplicemente uno squilibrato“. Così Trump che ha voluto sottolineare. “Abbiamo molte problematiche di salute mentale nel nostro Paese, ma questa non è una situazione legata alle armi“. Poi il tycoon specifica: “E’ un bene che c’era qualcun altro che aveva un’arma ed è stato in grado di sparare nella direzione opposta”.
Bandiere a mezz’asta. Il Presidente Trump ha inoltre disposto che la bandiera sia tenuta a mezz’asta alla Casa Bianca e in tutti gli edifici pubblici fino a giovedì “in segno di rispetto per le vittime di questo insensato atto di violenza”. La decisione riguarda anche tutti gli edifici militari, basi e navi americane, ambasciate, delegazioni, uffici consolari e tutte le sedi diplomatiche all’estero.