Ucraina, colpita la centrale nucleare più grande d’Europa. Dai negoziati intesa sui corridoi umanitari
Il terrore nucleare scuote l’Ucraina e l’Europa in una nuova notte di scontri a Kiev. Le truppe russe hanno infatti attaccato la più grande centrale del Vecchio Continente, quella di Zaporizhazhia, vicina alla località di Enerhodar: un incendio scoppiato in un reattore spento è stato sedato dopo qualche ora evitando una vera catastrofe. L’Aiea (l’Agenzia Onu per l’energia atomica) ha fatto sapere che fortunatamente le radiazioni della zona sono sotto controllo. Non ci sono vittime segnalate.
“Per la prima volta nella storia dell’uomo uno Stato terrorista ha fatto ricorso al terrorismo nucleare” ha detto Volodymyr Zelensky accusando Mosca di voler ripetere il disastro di Chernobyl e ricordando che “nessuno Stato, tranne la Russia, aveva mai colpito una centrale nucleare”. “Solo un’azione immediata da parte dell’Europa può fermare le truppe russe”, ha quindi scritto il presidente ucraino Zelensky su Twitter.
Intanto, dal secondo round di negoziati nella foresta di Brest arriva un primo timido segnale di apertura dopo 8 giorni di conflitto con l’annuncio di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili, garantiti da un cessate il fuoco temporaneo nelle aree interessate. Ci saranno nuovi colloqui all’inizio della prossima settimana, sempre in una zona segreta in Bielorussia.
In programma oggi riunioni d’emergenza dei ministri degli Esteri di Nato, G7 e Ue sulla guerra in Ucraina. E mentre la Farnesina rinnova la raccomandazione agli italiani rimasti nel Paese di andare via immediatamente, il flusso di profughi in arrivo in Italia è triplicato.
Nel frattempo i media indipendenti russi lanciano l’allarme per la chiusura di emittenti e testate, con Mosca che tenta di impedire la diffusione delle proteste contro la guerra all’Ucraina. Questa notte le pagine web di Facebook e di vari media internazionali sono diventate in parte inaccessibili in Russia.