Vertice di Riad, Rubio: “Tutti facciano concessioni per la pace”. Putin: “Pronto a incontrare Zelensky”

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Concluso il vertice a Riad tra la delegazione russa e quella americana per gli accordi di pace. L’intesa prevede tre fasi: la tregua, le elezioni nel Paese e l’accordo finale. Secondo quanto è stato reso noto Usa e Russia inizieranno i contatti sull’Ucraina a tempo debito, ma è ancora presto per stabilire la data di un vertice Putin-Trump, ha detto il consigliere capo della politica estera russa, Yuri Ushakov.

Il colloquio odierno è stato criticato dal presidente ucraino Zelensky, perchè al tavolo non c’era nessun rappresentante ucraino: “Si stanno svolgendo colloqui tra rappresentanti della Russia e rappresentanti degli Stati Uniti d’America. Sull’Ucraina, ancora sull’Ucraina e senza l’Ucraina”, ha detto Zelensky durante una visita ufficiale in Turchia.

Il presidente ucraino ha comunicato il rinvio della sua visita in Arabia Saudita, prevista nelle prossime ore. “Le decisioni su come porre fine alla guerra in Ucraina non possono essere prese senza l’Ucraina. Non siamo stati invitati a questo incontro Usa-Russia in Arabia Saudita. È stata una sorpresa per noi, come per molti altri”, ha detto Zelensky, che ha spiegato così il rinvio della visita in Arabia Saudita: “Non volevo dare una falsa impressione di negoziati”. Il leader ucraino ha chiesto colloqui “equi” sulla guerra in Ucraina, con la partecipazione di Ue, Gran Bretagna e Turchia.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha sottolineato alla stampa che dopo i colloqui ad alto livello gli Stati Uniti hanno compreso meglio la posizione di Mosca sull’Ucraina. “La conversazione, credo, è stata molto utile. Non ci siamo solo sentiti, ma ci siamo ascoltati a vicenda, e ho ragione di credere che la parte americana abbia capito meglio la nostra posizione”, ha affermato il ministro.
I colloqui, a cui partecipavano il segretario di Stato americano Marco Rubio e Lavrov, sono andati avanti per quattro ore e mezzo e si è trattata di “una conversazione seria su tutte le questioni”, ha affermato il consigliere Ushakov, ma Mosca ritiene sia prematuro parlare di un avvicinamento delle posizioni con Washington e di una data per un vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump.
“L’obiettivo è porre fine a questo conflitto in un modo che sia giusto, duraturo, sostenibile e accettabile per tutte le parti coinvolte”, ha detto il segretario di Stato Usa, assicurando che a un certo punto” anche l’Unione europea “sarà al tavolo” delle trattative sull’Ucraina.
Rubio ha spiegato che gli Stati Uniti e la Russia hanno concordato su quattro principi, precisando che il primo principio serve a “ristabilire la funzionalità delle nostre rispettive missioni a Washington e Mosca. Per poter continuare a procedere su questa strada, abbiamo bisogno di strutture diplomatiche che siano operative e funzionanti normalmente”.
In secondo luogo, ha proseguito, “nomineremo un team di alto livello per aiutarci a negoziare e a raggiungere la fine del conflitto in Ucraina in un modo che sia duraturo e accettabile per tutte le parti coinvolte”. Il terzo punto prevede di gettare le basi “per iniziare a discutere, riflettere ed esaminare sia la cooperazione geopolitica che quella economica che potrebbe derivare dalla fine del conflitto in Ucraina”.
Infine, ha affermato il segretario di Stato, “noi cinque che eravamo qui oggi (oltre a Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, l’inviato speciale Steve Witkoff, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il collaboratore presidenziale Yuri Ushakov) continueremo a impegnarci in questo processo per assicurarci che proceda in modo produttivo”.
Solo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato in grado di “spingere la guerra” in Ucraina “verso una conclusione”, le parole di Rubio in dichiarazioni rilanciate dalla Cnn.
Intanto dal Cremlino è arrivato l’annuncio che Putin è “pronto” a negoziare con Zelensky “se necessario, ma il quadro giuridico degli accordi deve essere discusso tenendo conto della realtà”, ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, riferendosi alla mancanza di “legittimità”, secondo Mosca, del leader ucraino perché il suo mandato è scaduto ufficialmente nel maggio 2024.