Ucraina, evacuazioni da Mariupol. Metsola: “Metteremo fine alle importazioni di petrolio e gas dalla Russia”
Il 72esimo giorno di guerra si apre con i russi che continuano ad attaccare le città ucraine. Dall’inizio del conflitto, secondo il presidente Zelensky sul Paese invaso sono piovuti oltre duemila missili. “Più di due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze” ha detto. Il consigliere militare del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, dice di non vedere alcuna volontà da parte russa di continuare a negoziare. Invece l’alto funzionario degli Esteri russi Zaitzev ha detto che i colloqui di pace tra Russia e Ucraina sono in fase di stallo e ha aggiunto: “Le dichiarazioni dei politici ucraini sono la prova più evidente della loro riluttanza a proseguire”. Il ministero degli Esteri russo, citato dall’agenzia Tass, ha poi sottolineato che la Russia non ha alcuna intenzione di impiegare armi nucleari nella sua operazione speciale in Ucraina.
La presidenza ucraina fa intanto sapere che circa 500 civili sono stati evacuati dalla città di Mariupol e il sindaco stima che dentro l’acciaieria Azovstal di Mariupol restino circa 200 persone. L’ufficio del procuratore generale ucraino, citato da Ukrinform, ha reso noto che il numero dei bambini ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa è salito a 223. Secondo i dati ufficiali, i bambini feriti sono 408. L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite ha poi fatto sapere che l’Onu ha individuato 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell’esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina controllate da Mosca.
L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell ha detto di essere al lavoro per arrivare a un accordo tra tutti i Paesi europei, per fermare l’importazione di petrolio dalla Russia. “Si farà. E se non si fa presto, cioè entro questo fine settimana – ha aggiunto – dovrò far riunire il Consiglio dei ministri degli Affari esteri per avere un accordo politico”. E su questo argomento si è espressa anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, che ha detto: “Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e gas. Il grave errore di Putin è stato pensare che le nostre differenze e la difesa dei diritti fondamentali fossero un segno di debolezza. Ha sbagliato. Continueremo con le sanzioni e gli aiuti all’Ucraina, perché dobbiamo ricostruirla”.